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Pd, Enrico Letta: “48 ore per decidere"

Enrico Letta rilancia la proposta: tassare i ricchi per dare ai giovani, le reazioni degli avversari

Il leader del Partito Democratico, Enrico Letta, rilancia la proposta già portata avanti in un documento dello scorso anno.

Pubblicato il 1 Agosto, 2022

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha rilanciato la proposta per l’istituzione di un fondo per la generazione dei diciottenni, definito anche come una patrimoniale per i plurimilionari.

La proposta nei dettagli

Si tratterebbe nello specifico di tassare i più ricchi per pagare una dote ai giovani, un incentivo per i nuovi maggiorenni che anche a causa di condizioni familiare indigenti pagheranno un prezzo molto alto a causa soprattutto della crisi derivante dalla pandemia. Una sorta quindi di tassa di successione per i patrimoni dei super ricchi. Enrico Letta ha rilanciato questa proposta sabato sera all’interno della rubrica Tg2 Post ed essa era già contenuta in un documento presentato nel 2021 dal Partito Democratico in occasione dei dibattiti parlamentari riguardanti la riforma del fisco. In esso era contenuta anche l’ipotesi riguardante l’istituzione di una dote di autonomia di 10mila euro da attribuire ai diciottenni, che secondo Letta sono provenienti da famiglie a reddito basso e medio e vincolata al finanziamento di spese per formazione e istruzione, lavoro e imprenditorialità, casa e alloggio. Lo stesso Letta lo scorso anno su Twitter ha scritto: “Un aiuto concreto per studio, lavoro e casa, ma per essere seri non va finanziata a debito (lo ripagherebbero loro), ma chiedendo all’1% più ricco del Paese di pagarla con la tassa di successione. Quando vinceremo le elezioni nel 2023 questa cosa la faremo”. Il segretario del Partito Democratico aveva messo a punto questa proposta assieme ai responsabili dell’economia e dei giovani, Antonio Misiani e Chiara Gribuado e nello specifico il partito proponeva di portare al 20 % mantenendo la franchigia di un milione di euro per ogni beneficiario, l’aliquota per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta di ammontare superiore a cinque milioni di euro. Adesso e fino alla data delle prossime elezioni, il 25 settembre, questa proposta prenderà sempre più piede, in quanto secondo Letta “la porteremo avanti e sarà finanziata con la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari, è giusto che uno che ha un patrimonio così lasci qualcosa alla società. Se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà, questo è il senso di generazioni che si aiutano”.

Le reazioni degli avversari

Intanto l’ormai ex premier Mario Draghi, durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Sostegni Bis, ha detto riguardo a quanto reso pubblico da Enrico Letta: Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata, ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli. La senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini in una nota ha detto: Letta persevera, con una coerenza degna di altra causa, sulla tassa di successione per dare una dote ai diciottenni, confermando che la vocazione del Pd è quella del partito delle tasse. Si finirebbe per colpire soprattutto le proprietà immobiliari e i risparmi del ceto medio, un limone già ampiamente spremuto. Una concezione punitiva e inaccettabile della proprietà privata. Ai giovani vanno garantite formazione e opportunità di lavoro, non mance elettorali”. Il leader della Lega Matteo Salvini ha affermato attraverso un tweet: Chi sceglie il Pd sceglie più tasse, chi sceglie la Lega sceglie la flat tax al 15% e la pace fiscale. Chi non sceglie, poi non si lamenti. Buona domenica amici! Letta rispolvera il grande classico della sinistra, la patrimoniale”. Giuseppe Conte ha posto l’attenzione sul futuro dei giovani dicendo: “Il problema dei giovani non lo risolvi tassando i super ricchi e offrendo una dote ai 18enni. E chi ha compiuto dai 19 anni in su? I giovani non vogliono una dote, vogliono la speranza per il proprio futuro, vogliono un’opportunità concreta di lavoro, non il lavoro precario di un giorno o una settimana. Carlo Calenda, leader di Azione, ha detto come lo scorso anno fosse stato detto da parte di sua di concentrare il taglio sui ragazzi fino ai 30 anni, proposta alla quale nessuno ha dato retta. Infine Matteo Renzi ha stuzzicato Calenda dicendo: La sinistra apre la campagna elettorale candidando Di Maio e parlando di tasse. La destra di Salvini e Meloni la conosciamo: sovranisti e populisti. C’è un mondo che chiede di votare altro. Noi ci siamo #TerzoPolo”. Tutte queste polemiche si susseguono nonostante l’Italia abbia l’imposta di successione sia ben al di sotto della media dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

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