« Torna indietro

Hiv

Italia, allarme per epatiti gravi che colpiscono i bambini. Caso a Prato

Una grave epatite pediatrica dall’origine sconosciuta colpisce i bambini, anche in Italia: non rientra tra le epatiti conosciute, di tipo A, B, C, D ed E. Il numero maggiore si riscontra nel Regno Unito, con più di cento casi sotto i 10 anni da gennaio. In otto hanno avuto bisogno di un trapianto di fegato.

Pubblicato il 22 Aprile, 2022

Una grave epatite pediatrica dall’origine sconosciuta colpisce i bambini, anche in Italia: non rientra tra le epatiti conosciute, di tipo A, B, C, D ed E. Il numero maggiore si riscontra nel Regno Unito, con più di cento casi sotto i 10 anni da gennaio. In otto hanno avuto bisogno di un trapianto di fegato.

Maggiore: “La società di epatologia italiana ha avviato una survey“.

Nel nostro Paese, invece, si rilevano 4 casi sospetti. C’è chi ipotizza che il Covid possa essere la causa indiretta. Giuseppe Maggiore, primario di Epato-gastroenterologia e Nutrizione dell’ospedale Bambino Gesù, ha dichiarato: “Il quadro è molto aspecifico ed è necessario restare cauti, usare le pinze“. In Italia, “la società di epatologia ha avviato una survey“.

Il caso di Prato

In particolare è stato trasferito da Prato a Roma un bimbo di quattro anni, ricoverato in gravi condizioni in ospedale: c’è il sospetto che sia stato colpito da questa grave epatite. Prima è stato portato al pediatrico Meyer di Firenze, per accertamenti, ieri 21 aprile; ora si trova all’ospedale Bambino Gesù di Roma. E’ possibile che sia necessario ricorrere a un trapianto di fegato.

Epatite a Civitanova, falso allarme

Una bambina è arrivata all’ospedale di Civitanova ed è stata sottoposta ad analisi del sangue: aveva i valori delle transaminasi superiori a 500. Si è pensato alla nuova epatite ed è partita la segnalazione al ministero della Salute, per la nuova epatite. La piccola è ancora in osservazione, ma si parla di falso allarme: assume farmaci che come effetto collaterale che potrebbero essere la causa dell’aumento, appunto, del valore delle transaminasi.

Sileri e la nuova epatite grave dei bambini: “sappiamo ancora poco in merito, in alcuni casi è stato trovato adenovirus”

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, lo ha reso noto: si è già attivato con le regioni. Secondo le sue parole in merito a questa epatite, che come detto non è tra quelle note, “sappiamo ancora poco”. E ancora: “Il Ministero della Salute si è immediatamente attivato, è già stata inviata una nota alle Regioni e sono state già fatte diverse riunioni con l’Ecdc. Per il resto, sappiamo per ora quello che sanno anche gli altri Paesi, purtroppo ancora poco, nel senso che c’è la descrizione di casi di epatite. Si tratta di una forma di epatite non riconosciuta nelle classiche epatiti virali, non si conosce la sua natura e se vi è un virus. In alcuni casi è stato trovato adenovirus, non c’è correlazione con il Covid e alcuni di questi piccoli pazienti hanno purtroppo necessitato, perché era una forma di epatite grave, di trapianto di fegato. Al momento si tratta per fortuna di numeri molto bassi e c’è una difficoltà nella diagnosi, perché se tu hai un qualcosa di nuovo non sai neppure come testarlo”.

Sileri ha aggiunto: “Non sarei preoccupato. È chiaro che viviamo con la sensibilità di un SARS-CoV-2 che ha fatto oltre 160.000 morti in Italia e quasi 5 milioni di morti in tutto il mondo. Ora ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso, quindi attenzione anche a non paragonare qualcosa di nuovo che accade ‘routinariamente’ nella scienza medica con quello che invece abbiamo vissuto, che è una pandemia. Questo è qualcos’altro di molto più limitato, seppur drammatico perché può colpire la popolazione pediatrica, ma assolutamente non sovrapponibile neppure lontanamente a ciò che abbiamo vissuto con il SARS-CoV-2″.

I casi della nuova epatite nel Regno Unito

Il 5 aprile scorso, il Regno Unito ha segnalato un’epatite acuta di eziologia sconosciuta: si sono incrementati i casi in bambini prima sani, di età inferiore ai 10 anni. E’ trascorsa una settimana e ci sono stati altri 61 casi in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Sono stati riscontrati nella grave patologia livelli aumentati di enzimi epatici (transaminasi, ndr), cui in alcuni casi si sono aggiunti sintomi gastrointestinali: dolore addominale, diarrea e vomito, riscontrati nelle settimane precedenti.

I casi di epatite grave dei bambini riscontrati in tutto il mondo

Altre segnalazioni del nuovo tipo di epatite riguardano Stati Uniti, Israele, Spagna e Danimarca. Ci sono alcuni casi anche in Paesi Bassi, Irlanda, Belgio e Romania. Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) pone sotto monitoraggio la situazione e chiede che le informazioni in argomento siano segnalate e condivise.

Parliamo della nuova epatite. Maggiore: “Siamo all’inizio di qualcosa”

La fascia di età colpita è tra i tre e i nove anni. L’epatite acuta già nota, invece, non ha un target di riferimento relativo all’età. Giuseppe Maggiore del Bambin Gesù ha dichiarato: “Il quadro clinico di una epatite pediatrica acuta non è nuovo, ma in genere i casi sono molto, molto rari. I numeri, prima di tutto, sono 5-6 volte superiori alle attese“. Queste le sue parole: “La causa più probabile sembrerebbe essere un fattore infettivo-virale. Ma tutti i virus epatotropi conosciuti sono risultati negativi. Quindi potremmo essere di fronte a un virus nuovo, ma è tutto da verificare”.

Ecco i sintomi

I sintomi dell’epatite, che non è così evidente, sono urine scure, feci di colore grigio pallido, prurito della pelle e ingiallimento degli occhi e della pelle. Possono manifestarsi anche dolori muscolari e articolari, febbre alta, malori, stanchezza. Maggiore ha aggiunto: “L’ epatite acuta si manifesta con disturbi gastrointestinali, ma soprattutto il bambino assume un colore giallo. Ci sono state guarigioni spontanee, nelle quali gli epatociti si sono rigenerati, nei casi diagnosticati. In altri casi invece il fegato non è riuscito a recuperare il danno e si è reso necessario un trapianto“. Per i bambini colpiti si parla di danni al fegato molto rilevanti. Nessuno di loro “aveva fattori di rischio”.

Come si trasmette l’epatite

L’epatite viene trasmessa da un virus si diffonde con il consumo di cibi e bevande contaminati dalle feci di una persona infetta, oppure con il contatto sangue-sangue o sessuale. La direttrice delle infezioni cliniche ed emergenti presso l’Ukhsa (Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito), Meera Chand, si è espressa in questo modo: “Stiamo lavorando con il SSN e i colleghi della sanità pubblica in Scozia, Galles e Irlanda del Nord per indagare rapidamente su un’ampia gamma di possibili fattori che potrebbero causare il ricovero dei bambini in ospedale con un’infiammazione del fegato nota come epatite. Le informazioni raccolte attraverso le nostre indagini suggeriscono sempre più che questo è collegato all’infezione da adenovirus. Tuttavia, stiamo studiando a fondo altre potenziali cause”. L’adenovirus si trasmette da persona a persona e con il contatto con superfici contaminate. C’è anche la “via respiratoria”. L’Ukhsa esclude il collegamento con i vaccini Covid: nessuno dei bambini colpiti era stato vaccinato.

Il Covid è la causa indiretta dell’epatite dei bambini?

Pandemia causa indiretta? Secondo alcuni, i ripetuti lockdown possono avere inciso nella diffusione della nuova epatite, indebolendo le difese immunitarie dei bambini. Studiando la possibile correlazione con il Coronavirus, si ipotizza la modifica del genoma dell’adenovirus – che viene neutralizzato e utilizzato per vaccini antiCovid come AstraZeneca e Sputnik – a causa di una precedente o contemporanea infezione. Maggiore esclude quasi del tutto il collegamento con il Coronavirus: “sia perché è improbabile assistere a un fenomeno simile dopo due anni di pandemia, sia perché i danni epatici provocati finora dal Coronavirus sono sempre stati contenuti“. E in merito al vaccino? “Nessuna speculazione. La fascia colpita è proprio quella che non è vaccinata o è solo parzialmente immunizzata. Non resta che stare alla finestra e studiare l’evoluzione, semmai ci sarà“.

Che cos’è l’adenovirus

Secondo Ukhsa possono avere un ruolo gli adenovirus, virus comuni che di prassi sono motivo di raffreddori lievi, vomito e diarrea. Circa il 77% dei casi di epatite dei bambini in Gran Bretagna è risultato positivo anche all’adenovirus. Si legge in una nota: “Le ipotesi principali sono incentrate sull’adenovirus: una nuova variante con una sindrome clinica distinta o una variante che circola regolarmente che ha un impatto più grave sui bambini più piccoli immunologicamente ingenui. L’ultimo scenario potrebbe essere il risultato di una ristretta mescolanza sociale durante la pandemia“. Non mancano scienziati che parlano di “mutazioni insolite” del virus.


About Post Author