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FRODE FISCALE NELLE SANIFICAZIONI: DENUNCIATA IMPRENDITRICE

Pubblicato il 30 Ottobre, 2021

L’azione di prevenzione delle frodi ha indirizzato le Fiamme Gialle del Gruppo di
Livorno a svolgere indagini su una società attiva nel settore delle pulizie e delle
sanificazioni di edifici. Cospicua l’evasione fiscale quantificata dai finanzieri,
avendo riscontrato l’utilizzo di fatture false per documentare costi milionari, così
abbattendo sensibilmente le imposte maturate sugli incassi relativi alle
sanificazioni, particolarmente elevati in tempi di pandemia.


L’articolata ricostruzione della GdF ha evidenziato, in particolare, otto soggetti
completamente sconosciuti al fisco, tutti con sede a Livorno i quali avrebbero
emesso a favore della stessa azienda, pure di Livorno, fatture per spese mai
sostenute, rendendosi responsabili, “a monte”, del reato di emissione di
documenti contabili fittizi.


La regia delle operazioni però sarebbe stata nella “testa” dell’imprenditrice
alla guida della società di pulizie e sanificazioni. Quest’ultima, nel corso di
diverse annualità, si sarebbe avvalsa delle otto ditte individuali, tutte caratterizzate
da significativi indici di pericolosità fiscale poiché prive di dipendenti e con strutture
aziendali incompatibili con la tipologia e l’ammontare delle cessioni di beni e
prestazioni di servizi fatturate, tra le quali fasulle attività di vigilanza privata e
improbabili consulenze relative a ricerche di mercato.


Le 8 ditte, i cui rappresentati sono stati denunciati alla Procura della Repubblica
di Livorno,
avrebbero permesso alla società di creare crediti IVA inesistenti con
l’abbattimento delle pertinenti imposte sui redditi, proprio grazie alla
contabilizzazione di spese fittizie.


A conclusione dell’indagine, sono stati contestati alla società costi indeducibili,
derivanti dal presunto utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.) per oltre
1,3 milioni di euro e un’IVA dovuta per 300 mila euro.

Attese le ripetute e gravi condotte illecite rilevate, la rappresentante legale della
società è stata anch’essa denunciata per frode fiscale alla Procura della
Repubblica di Livorno e ora rischia una reclusione da 4 a 8 anni, oltre che un
sequestro di beni di valore equivalente ai tributi evasi.

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