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Gianni Cuperlo difende Orsini: “Sono contrario all’espulsione del professore dalla Rai”

Pubblicato il 24 Marzo, 2022

Nel pieno della polemica sul cachet offerto dalla Rai ad Alessandro Orsini, con il Pd schierato in prima linea contro il professore e contro il programma che l’ha ospitato, “Cartabianca” di Bianca Berlinguer, a difendere Orsini arriva, a sorpresa, Gianni Cuperlo: “Da giorni ho provato a dire e scrivere quel che penso della guerra – scrive su Facebook l’esponente Pd, unica voce fuori dal coro – compresi i temi che più fanno discutere e dividono a partire dalla scelta di sostenere la resistenza ucraina anche tramite l’invio di armi. Ho letto i vostri commenti e le vostre reazioni, spesso di condivisione, altre volte severe e di aperta dissociazione. Rifletto, cerco di comprendere le ragioni di chi sceglie comunque la via della discussione, mi pare sia l’unico modo assennato di alimentare lo spirito critico sfuggendo al riflesso di verità rivelate e, in quanto tali, incontestabili”.

“Proprio per queste ragioni – continua Cuperlo – trovo francamente sbagliata la polemica riesplosa in queste ore sulla presenza di un esperto di politiche della sicurezza nello studio televisivo di “Carta Bianca”, il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer. Il professor Orsini sostiene un punto di vista che non condivido, ma tra questo e chiederne l’espulsione dalle reti del servizio pubblico ne passa”.

“Se davvero stiamo vivendo una tra le pagine più difficili e tragiche della storia di questo continente e non solo – prosegue il dirigente Dem – la sola cosa che dovremmo evitare è “armare” le parole, ridurre chi esprime un’analisi diversa e distante (talvolta radicalmente distante) a un avamposto mediatico del “nemico”. Forse (e mi si perdoni la retorica) se vogliamo disarmare il conflitto conviene, per prima cosa, disarmare il linguaggio e farsi carico, ammesso che ne siamo capaci, di una forza della persuasione che non si fonda su sottopancia e scomuniche, ma sulla capacità di difendere e promuovere i propri valori e le proprie convinzioni.Lasciamo perdere editti, anatemi e interdizioni. Abbiamo buone idee da perorare. Facciamo il nostro mestiere e che i giornalisti facciano liberamente il loro”. Una posizione, quella di Cuperlo, ch, c’è da scommettere, non mancherà di suscitare ulteriori polemiche.

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