Pubblicato il 30 Dicembre, 2022
Giorgia Meloni, bacchettata recentemente dall’ex ministro della Salute Speranza sulla gestione dei nuovi casi Covid, sta lavorando per costruire un’Italia diversa e nella sua mente c’è il presidenzialismo, come ha più volte ribadito anche in campagna elettorale.
Nella conferenza stampa di fine anno la Meloni non solo ha dichiarato ancora una volta che punta dritta al presidenzialismo, ma avrebbe anche un piano per portarlo a termine e cioè tramite la bicamerale e l’appoggio del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Il piano di Giorgia Meloni
Come riferisce La Stampa ci sarebbe un piano che prevede una commissione con 15 o 20 parlamentari al massimo per arrivare entro 2 anni al presidenzialismo con il potere affidato al senatore Marcello Pera di Fratelli d’Italia.
La Casellati ha già avviato un giro di consultazioni con gli alleati del centrodestra per sondare il terreno e studiare le strategie future.
Un referendum costituzionale?
Emanuele Prisco, già capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali, spiega che il referendum è un’opzione più che valida: “Anche se la riforma dovesse ottenere i 2/3 dei parlamentari, sarebbe giusto indire un referendum. Una tappa epocale non può non essere confermata dalle urne”.
Intanto Renzi suggerisce alla Meloni di non fare il suo stesso errore, cioè provare a fare tutto da sola. Si sono già detti contrari il M5S, che ha attaccato il Governo per la gestione del reddito di cittadinanza, e il PD.
Il Terzo Polo invece lascia una porta semiaperta, come confermano le parole di Matteo Richetti, vicepresidente di Azione: “Se il Governo apre una discussione, non è possibile sfilarsi”.
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