Giovani e lavoro: Confronto NIDIL CGIL e Rete Studenti Medi

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Il Collettivo 080 della Rete degli Studenti Medi ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti della CGIL di Taranto, in un confronto diretto con il mondo più prossimo all’occupazione giovanile, quello purtroppo legato alle formule di contratto più flessibile o anomalo.

Nella sede dell’Ospedaletto Lab di Martina Franca, infatti, i giovani studenti hanno colloquiato con Daniele Simon, segretario generale del NIDIL CGIL di Taranto.

E’ stato un confronto ricco di spunti vicendevoli – ha affermato Simon – perché ci ha consentito di mettere a fuoco il delicato passaggio tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, spesso con aspettative puntualmente deluse e tradite e la nascita del dilagante e diffuso fenomeno della “resa”.

Resa che i sociologi hanno tradotto con l’acronimo inglese NEET (Neither in Employment or in Education or Training”, ovvero persone non impegnate nello studio, nel lavoro o nella formazione.

Le aziende, soprattutto le grandi aziende, così come i grandi gruppi finanziari, hanno chiesto e ottenuto, con il consenso attivo di tutta la classe politica, leggi che regolamentavano il lavoro in modo sempre più precario, con il risultato di un l’aumento del tasso di disoccupazione giovanile – afferma Daniele Simon – con il risultato che oggi tra questi NEET siamo costretti a registrare percentuali impressionati di inattivi e disoccupati, specie tra le donne con quasi il 52% del totale. Così i ragazzi si trasformano presto in manodopera a basso costo. Stage e tirocini solo ammantati dall’aurea di un progetto formativo ma che in realtà si trasformano – sempre secondo l’esponente del NIDIL CGIL – in precariato spinto soprattutto in settori come la ristorazione, il magazzino, la logistica, il commercio o il tanto declamato turismo.

Nel corso dell’incontro è stata indagata anche la misura relativa all’alternanza scuola-lavoro.

E’ evidente, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, che non tutti i lavori sono formativi e non in tutte le aziende si apprende – ha detto Daniele Simon – considerato, inoltre, che prima di parlare di alternanza bisognerebbe garantire in tutti i luoghi di lavoro il diritto alla salute e alla sicurezza.

E’ questa condizione che determina la “resa” ed è in questa situazione che va recuperato il ruolo del sindacato. 

Abbiamo trovato un uditorio interessato e attento, ma ci è sembrato anche un paradosso che proprio in quella categoria così a rischio non si percepisse con urgenza il ritorno al sindacato e ai valori e ai diritti che difende – ha spiegato Simon – E da lì che molta della nostra azione dovrà tornare ad avere vigore per questo abbiamo programmato con il Collettivo 080 e la Rete degli Studenti Medi una serie di incontri di formazione e approfondimento.

Molti studenti del territorio sono costretti a svolgere lavori stagionali – ha dichiarato Monica Miola, referente del Collettivo 080 Rete degli Studenti Medi – e spesso ci si ritrova a dover lavorare senza conoscere i propri diritti e con retribuzioni al ribasso. La colpa è da imputare al sistema scolastico che non dà alcuna informazione su questo e che, anzi, attraverso i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), forma piuttosto alla precarietà e ad avere lavoratori capaci ma inconsapevoli. D’altra parte c’è la complicità di un modello educativo e di un sistema di informazione che preferisce demonizzare i giovani come ‘scansa fatiche’, di fatto educando una generazione alla precarietà e alla mancanza di diritti. Per questo occorre lavorare assieme alla CGIL sulla formazione e sulla prevenzione, in un territorio che sempre più basa l’economia del turismo sullo sfruttamento delle fasce giovanili. (Comunicato stampa)

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Dante Sebastio

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