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Giulia Tramontano

Giulia Tramontano, parla la madre di Impagnatiello: “Mio figlio è un mostro” (VIDEO)

Pubblicato il 3 Giugno, 2023

“Mio figlio è un mostro, lo so. Io le chiedo perdono”.

Così Sabrina Paulis, la mamma di Alessandro Impagnatiello, ora in carcere per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi.

lo ha detto alla “Vita in diretta” in lacrime.

“Chiedo perdono, da madre, a tutta la famiglia per aver fatto un figlio così” ha aggiunto.

“Come fai a perdonare? Alessandro pagherà, quello si, ma è imperdonabile”. “Perché lo hai fatto? Hai rovinato la vita a tutti”. “Purtroppo” ha risposto in lacrime alla giornalista che le ha chiesto se è la mamma di Alessandro. Lacrime irrefrenabili che cerca di soffocare. “Non oso immaginare i familiari di Giulia. La mamma Loredana è una persona fantastica. Alessandro è un mostro” ha detto nella parte di intervista andata in onda.

“Io le chiedo perdono da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono di aver fatto un figlio così. Chiedo perdono a tutta la famiglia di aver fatto un figlio così che nessuno sapeva. Ale – ha ripetuto – non era così. Non so cosa è successo. Io non ci credo ancora”.

Sabrina Paulis ripercorre poi i giorni dalla scomparsa di Giulia, spiega di aver sempre creduto al figlio. “Era molto credibile. Io gli dicevo: ‘Ale tu mi devi dire qualcosa? Non ti preoccupare. Eravamo da soli e diceva ‘No non ti devo dire niente. Dov’è Giulia?’ e piangeva”. “Tu fidati di me. Voi dovete fidarvi di me. E io come faccio a non credergli?” dice piangendo la mamma.

“Come fai? Uno che ti dice così ed è tuo figlio? E’ un mostro e lo ripeterò sempre ma – conclude – lui non era così”.

Impagnatiello deve rispondere di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

Il gip Angela Minerva ha escluso le aggravanti della premeditazione e della crudeltà sottolineando che “l’azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell’entità dei colpi inferti”. 

Riguardo alla premeditazione, per il gip, che cita la giurisprudenza, da quando è sorto il proposito di uccidere al momento in cui Impagnatiello ha accoltellato Giulia non è trascorso un arco di tempo sufficiente per riconoscere l’aggravante. 

Impagnatiello ha spiegato di “aver agito senza un reale motivo perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare, menzionando tra l’altro, quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza”. Lo si legge nel provvedimento con cui Angela Minerva ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il 30enne.

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