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IL MINIVOLLEY A PIOMBINO E’ TORNATO A RESPIRARE DOPO UN ANNO DI STOP

Pubblicato il 13 Gennaio, 2022

Hanno dai 4 agli 11 anni di età. Tranne qualche maschietto, la quasi totalità è rappresentata da femmine. Hanno una particolarità, che condividono con molti loro coetanei della “generazione Covid”: sono stati fermi, senza praticare la pallavolo, dall’ottobre del 2020 allo scorso settembre.

Un anno intero senza quella palla, senza fare le partitelle con i compagni, senza sentire l’odore inconfondibile della palestra. Ma soprattutto, e questo è un aspetto con il quale non abbiamo ancora fatto i conti in modo approfondito, hanno subìto sia dal punto di vista psicologico che da quello motorio. Dopo qualche mese dalla ripresa degli allenamenti, il corpo di questi bambini si sta risvegliando lentamente. A parlarcene è uno degli istruttori del Minivolley Piombino, una giovane ex giocatrice piombinese.

Si tratta di Francesca Saggini, 22 anni e una laurea il prossimo mese di febbraio in Scienze dell’educazione all’Università di Firenze, che allena il gruppo di 5 e 6 anni di età. “Con Riccardo Verani, preparatore atletico che cura lo sviluppo motorio delle bambine e dei bambini più piccoli – racconta Francesca – a settembre ci siamo subito resi conto di cosa abbia significato per loro un anno di stop forzato, con i loro corpi che ne hanno risentito sotto tutti gli aspetti, dalla coordinazione all’equilibrio”. Dal ritorno in palestra ad oggi la situazione, tuttavia, sta cambiando. “Sì – conferma Francesca Saggini – abbiamo notato, specie negli ultimi due mesi, dei miglioramenti netti dal punto di vista motorio, ma la strada per ricucire lo strappo è ancora lunga”. Più che col pallone, questi bambini sono cresciuti con la mascherina su naso e bocca per tante ore al giorno a scuola e in altri ambiti della vita quotidiana; sono i bambini delle finestre aperte anche d’inverno per far circolare l’aria, di qualche ritrovo al parco con gli amichetti, di tanta televisione e sedentarietà forzata dai lockdown, dalle zone arancioni e rosse.

Della scarsa e quasi nulla pratica motoria e sportiva. “E’ un’emozione vedere i miglioramenti dei bambini e delle bambine – dice la giovane istruttrice – e lo è anche poter rieducare i loro corpi, atto che implica anche il rieducare la mente. Del resto, è ciò che ci compete: siamo educatori ancor prima che allenatori”. Adesso, dopo le vacanze natalizie, anche i più piccoli e le più piccole hanno potuto riprendere gli allenamenti, e per farlo si sono sottoposti alla due giorni di tamponi organizzata dalla società pallavolistica. Il cammino è lungo, ma la strada per il ritorno alla normalità, per loro, è finalmente stata tracciata.     

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