Era stato arrestato lo scorso 20 aprile a conclusione dell’inchiesta Clan Moccia. Lui si era difeso dicendo di non aver mai chiesto o preso mazzette ed i legali della difesa ne avevano chiesto la scarcerazione. È stata però rigettata l’istanza di revoca della misura cautelare per l’ex assessore e consigliere comunale di Lecce Andrea Guido. Il provvedimento è stato notificato in data odierna ai legali dell’ex assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, ai tempi della Giunta Perrone, e ultimamente consigliere d’opposizione iscritto nelle liste di Fratelli d’Italia. La difesa si dice comunque certa del fatto che manchino gravi indizi di colpevolezza per tenere il loro imputato agli arresti domiciliari.
Gli avvocati difensori, Ivan Feola e Andrea Sambati, restano infatti in attesa delle motivazioni, che saranno disponibili nelle prossime settimane sull’inchiesta clan Moccia e i suoi sviluppi. Gli stessi legali evidenziano come le accuse di corruzione aggravata improvvise e inaspettate giunte dall’indagine della Dda di Napoli non abbiano permesso loro di raccogliere tutti gli elementi utili alla difesa del proprio assistito. Nei prossimi giorni, pertanto, saranno ulteriormente approfondite alcune questioni, poiché per i difensori di Guido è da escludersi qualsiasi accordo corruttivo cui abbia preso parte il loro assistito. Anzi, quest’ultimo fin da subito avrebbe, a loro dire, escluso qualsiasi disponibilità per stipulare accordi illeciti. Il suo nome non compare, infatti, in nessuna intercettazione, ma è riportato solo da alcuni indagati nello stesso procedimento.
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