« Torna indietro

Incidente di Casalbordino, il tragico destino di Giulio Romano: “Si salvò per miracolo 3 anni fa, inseguito dalla morte”

Pubblicato il 14 Settembre, 2023

La tragica esplosione della Sabino Esplodenti a Casalbordino ha provocato la morte di 3 operai: Fernando Di Nella, 50 anni di Lanciano (Chieti), Gianluca De Santis, 40enne di Palata (Campobasso), e Giulio Romano, 56 anni, di Casalbordino.

Sono in corso le indagini, ma adesso è il momento del dolore e delle lacrime per la morte di 3 uomini, ancora più inaccettabile considerando che nel dicembre del 2020 si verificò un’altra esplosione nella stessa fabbrica che provocò 3 morti.

Il tragico destino di Giulio Romano: “Inseguito dalla morte”

L’appuntamento con la morte per Giulio Romano purtroppo era stato solo rimandato. Doveva esserci anche lui infatti nella fabbrica in quel drammatico 21 dicembre 2020, quando l’esplosione si portò via 3 dei suoi colleghi.

Per un forte mal di pancia però se n’era andato dalla fabbrica 2 ore prima dell’esplosione e così, miracolosamente, era sfuggito alla morte. Morte che però, crudele e spietata, è venuta a bussare nuovamente il 13 settembre riuscendo questa volta a portarsi via la vita di Giulio Romano.

I parenti, attoniti e incredibili, come ha riferito il Corriere della Sera, hanno commentato con grande dolore e tristezza: “La morte l’ha inseguito”.

La disperazione del titolare: “Avevamo preso precauzioni severissime”

Gianluca Salvatore, titolare della Esplodenti Sabino, non voleva crederci quando al telefono gli hanno comunicato dell’esplosione della fabbrica. Il suo legale Augusto La Morgia ha riferito: “Non riesce a spiegarsi l’accaduto, anche alla luce delle precauzioni severissime prese dopo la tragedia del 2020“.

Altri due gravi incidenti hanno funestato l’azienda: nel 1992 l’innesco di una spoletta uccise un operaio, mentre nel 2009 due persone rimasero gravemente ferite.

Macabra ironia del destino, proprio domani inizierà per 10 imputati l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Vasto per l’incidente del 2020. La principale accusa è di cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia e per colpa specifica.

La fabbrica rimase chiusa per 7 mesi e solo a luglio nel 2021 ripartirono le attività. I soci della Esplodenti Sabino hanno assicurato la massima collaborazione con le autorità ed espresso la loro vicinanza ai familiari delle vittime.

About Post Author