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Infermiera contro i no vax: “sai bucare una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla?”

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L’un contro l’altro armati. Sono gli “schieramenti” dei no vax e di coloro che si vaccinano e invitano al vaccino. In un primo momento, prima dell’era Covid, quelli che non vaccinavano facevano movimenti d’opinione e raccoglievano sentenze, si rivolgevano a terapisti alternativi. I fautori del vaccino invece erano silenziosi e forti delle loro conquiste centenarie, evitavano lo scontro considerando (con ragione) i loro argomenti più forti e frutto della storia della medicina: dall’antivaiolo, il primo vaccino efficace mai sviluppato, introdotto da Edward Jenner nel 1798. Ma arriva il Covid-19. Il vaccino diventa una delle poche armi a disposizione contro un nemico incombente e non si tratta più di esprimere opinioni su pochi casi, su antiche malattie che ritornano, ma di ragionare su un’epidemia che si diffonde quasi esponenzialmente. Allora sul fronte del vaccino comincia a maturare la rabbia: nata forse dalle notti insonni di medici e infermieri in terapia intensiva, mentre i casi disperati si moltiplicavano. Monta la collera.

No vax in struttura: il caso del giorno

Dello spirito che si diffonde, è un esempio calzante quanto scritto nei suoi post da Roberto Burioni. Ma ora, forse, si esagera. Non si tratta ancora di fonti confermate, ma i social si infiammano per l’intervento di un’infermiera che lavorerebbe presso la Usl Toscana nord-ovest, che ha promesso rappresaglie: se arriveranno i no vax in struttura, sbaglierà la vena di proposito e non monterà i macchinari. Queste le sue parole, affidate a Facebook: “sai bucare una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla? Ecco e poi mi verrà in mente altro, vedrai che le corse per montare i macchinari la sottoscritta non le farà più”. La notizia, che pubblichiamo per dovere di cronaca è stata riportata dal TgR Rai Toscana. Commenti in argomento sono stati postati il 26 luglio sulla pagina Facebook della Usl e non sono state cancellate. Conferma indiretta? Azienda Usl Toscana nord ovest, più manifestamente, ha risposto con queste parole: “Ovviamente, la direzione aziendale e quella dell’ospedale Versilia si dissociano da queste affermazioni e ribadiscono che il proprio personale, a cui va un ringraziamento per la sua attività quotidiana, presta cura e assistenza a tutti i cittadini, con professionalità e impegno, senza alcun tipo di distinzione, secondo i principi di universalità, uguaglianza ed equità che ispirano il sistema sanitario regionale e nazionale”. Intanto, lo sdegno, il fastidio, il dispetto diventano virali, ormai da entrambe le parti. La lotta, senza esclusione di colpi, è incominciata. Staremo a vedere.

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Isabella Lopardi

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