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Rischio inflazione mondiale: Putin e Biden si accusano, Draghi ottimista

Pubblicato il 10 Marzo, 2022

“La Russia e la Bielorussia sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei nostri prodotti, allora i prezzi, che sono già esorbitanti, cresceranno ancora”, così Vladimir Putin.

Insomma, secondo il leader del Cremlino, le sanzioni alla Russia potrebbero provocare un ulteriore aumento dei prezzi alimentari a livello mondiale.

Timore confermato dai dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che “Mostrano il costo dell’imposizione di sanzioni: i costi che stiamo imponendo per Vladimir Putin e i suoi amici sono ben più alti e devastanti di quelli degli Stati Uniti”, afferma il presidente americano, Joe Biden, che aggiunge “La galoppata dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, saliti in febbraio del 7,9% ai massimi da 40 anni ci ricorda che le famiglie americane iniziano a sentire l’effetto dell’aumento dei prezzi causato da Putin”.

“La nostra economia non è in recessione – dice invece il premier italiano Mario Draghi – Ciò che dobbiamo fare è affrontare subito queste strozzature, queste mancanze di materie prime. C’è stato un rallentamento della crescita. Dobbiamo sostenere il potere d’acquisto delle famiglie con la stessa convinzione e rapidità con cui abbiamo sostenuto la risposta alla Russia”. 

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