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Lamezia Terme, ecco chi è il nuovo vescovo

Pubblicato il 9 Maggio, 2022

Papa Francesco ha nominato vescovo di Lamezia Terme il reverendo Serafino Parisi, del clero di Crotone-Santa Severina.

L’annuncio della nomina di Parisi é stato dato nelle Cattedrali di Crotone e della stessa Lamezia.

A leggere la lettera di Papa Francesco sono stati l’arcivescovo di Crotone, mons. Angelo Panzetta, ed il vescovo uscente di Lamezia, mons. Giuseppe Schillaci, che svolge attualmente le funzioni di amministratore apostolico e che l’11 giugno s’insedierà come vescovo nella Diocesi di Nicosia (Enna).


Parisi, 60 anni, é di Santa Severina. E’ stato ordinato sacerdote nel 1987 ed é attualmente titolare della parrocchia di San Dionigi, nonché rettore della Basilica cattedrale di Crotone. Ha conseguito il baccellierato in Teologia nella Pontificia università gregoriana e la licenza in Scienze bibliche nel Pontificio istituto biblico, completando la sua formazione con il dottorato nella Pontificia facoltà di teologia dell’Italia Meridionale e la laurea in filosofia all’Università Tor Vergata. Biblista e docente di greco del Nuovo testamento, ebraico ed esegesi biblica nell’Istituto calabrese della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, don Serafino Parisi è giornalista pubblicista e direttore di “Vivarium”, la rivista di scienze teologiche dell’Istituto teologico calabro. E’ stato parroco di Santa Maria Maggiore a Santa Severina, amministratore parrocchiale della parrocchia San Tommaso d’Aquino ad Altilia di Santa Severina, vicario episcopale per la cultura e membro del Consiglio presbiterale diocesano e del collegio dei Consultori. Negli ultimi anni ha guidato anche le parrocchie di San Nicola Vescovo di Cotronei e del Cristo Risorto a “Steccato” di Cutro e rappresentato la Diocesi di Crotone-Santa Severina nella Commissione presbiterale diocesana. Monsignor Parisi è il settimo appartenente al clero della Diocesi di Crotone-Santa Severina che viene nominato vescovo. In passato la stessa sorte é toccata a Tonino Staglianò, che oggi é a Noto; Antonio Giuseppe Caiazzo (Matera); Fortunato Morrone (Reggio Calabria), Giancarlo Maria Bregantini (prima a Locri e poi a Campobasso) ed a Luigi Cantafora e Domenico Graziani, entrambi oggi in pensione.

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