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terremoto

L’Aquila, 12 anni dal sisma 2009: parla l’associazione 3e32

Pubblicato il 6 Aprile, 2021

Sisma 2009 ancora nella memoria, con l’orario della scossa. L’associazione 3e32 scrive su Facebook: “L’Aquila dodici anni dopo il sisma e in piena pandemia globale è una città trasformata che ancora cerca sé stessa, senza trovarsi. Il Centro storico, luogo dell’identità e della comunità, non ha ancora una sua residenzialità e quindi una sua vita. Mancano i piccoli negozi, le botteghe, gli ombrellai che prima c’erano, mentre aprono gioiellerie e altri negozi di lusso inaccessibili ai più. Sarà centrale invece, ma lo era già da ieri in realtà, promuovere politiche che puntino ad una residenzialità accessibile del centro. L’intervento pubblico dove garantire che questa città torni viva come era, invece di essere l’effetto di un’accelerazione della ‘gentrification’, quale può essere inteso il sisma. Tutto questo mentre nella periferia, nata per lo più dopo il sisma, dove vive la stragrande maggioranza della popolazione, mancano i servizi più essenziali e il disagio è sempre più forte. L’Aquila ha bisogno di aprirsi per rinascere, di dare parola ai giovani, alle donne, ai tanti migranti arrivati per la ricostruzione che sono nuova cittadinanza, ma troppo spesso lasciati ai margini, senza diritti né progetti di integrazione per sé e i loro figli”. L’associazione “3e32” nasce a L’Aquila all’indomani del sisma e si pone sin da subito l’obiettivo di restare e “resistere” in città, organizzando iniziative e dibattiti sul futuro dell’Aquila e sulla ricostruzione del cratere sismico, affinché la popolazione sia realmente partecipe delle scelte da fare.

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