« Torna indietro

Genova

L’Aquila: cenone di capodanno finisce in maxi rissa tra 50 persone con sedie che volano

Pubblicato il 3 Gennaio, 2023

Un allegro e festoso Capodanno si è trasformato in una maxi rissa di cui ne hanno fatto le spese anche la titolare di un ristorante e 3 camerieri.

Il tutto è successo in un locale sulla Statale 17 a Roccaraso, lungo la strada che collega l’Alto Sangro alla Valle Peligna. I protagonisti sarebbero una cinquantina di persone, riunite ad un’unica tavolata e facenti parte di diversi gruppi familiari di origine campana composti da bambini, giovani, adulti e anziani. Dopo la mezzanotte si stava continuando a festeggiare poi, improvvisamente, è successo il finimondo.

Una discussione si trasforma in maxi rissa

Tutto stava procedendo per il meglio in un clima allegro e festoso tipico di un normale Capodanno. Gli stessi partecipanti fino a quel momento si erano comportati in maniera composta e nulla lasciava intendere che da lì a poco si sarebbe scatenata una violentissima rissa.

Secondo le prime ricostruzioni alcuni giovani, probabilmente annebbiati anche dai fumi dell’alcol, verso le 2:00 di notte hanno iniziato a discutere animatamente con toni sempre più esagitati.

Non è ben chiaro quale fosse il motivo della lite, ma la cosa sicura è che poco dopo sono iniziate a volare botte da orbi e si è scatenato il panico con sedie che volavano e tavoli rovesciati.

La titolare del locale ha provato a intervenire per sedare la rissa e riportare tutti alla tranquillità, ma anche lei è stata aggredita insieme ad altri 3 camerieri intervenuti per soccorrerla.

Il ricovero in ospedale e l’intervento delle forze dell’ordine

La titolare e i 3 camerieri, a causa delle ferite riportate, sono stati condotti e medicati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro, con 7 giorni di prognosi.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel di Sangro e gli uomini dell’equipaggio del Nucleo Operativo e Radiomobile. Nel frattempo i partecipanti della rissa si erano già dileguati e non hanno pagato il conto, rendendo impossibile la loro identificazione.

A disposizione degli inquirenti c’è solo il numero di telefono di chi ha prenotato il cenone e inoltre ci sono le immagini di sorveglianza che potrebbero fornire indicazioni utili per risalire all’identità delle persone presenti.

Nei loro confronti potrebbe scattare l’accusa di lesioni nei confronti della titolare e dei camerieri.

About Post Author