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“Sono Angelina Jolie, ti vendo la mia auto”. Ma è una truffa su Facebook, uomo perde 50mila euro

Pubblicato il 25 Gennaio, 2024

Le truffe online sono in costante aumento e i truffatori nel corso degli anni stanno affinando le loro tecniche per mettere a segno i loro colpi e svuotare i conti dei malcapitati. Ogni giorno siamo bombardati di sms, email e messaggi che ci annunciano vincite sorprendenti e, per riscattare il loro premio, dobbiamo solo cliccare un clic. Ovviamente sono truffe messe in piedi da hacker senza scrupoli che sfruttano la disperazione, la solitudine o l’ingenuità delle persone.

L’ultimo caso di truffa, successo a La Spezia, ha davvero dell’incredibile. Un uomo era convinto che stava parlando su Messenger con Angelina Jolie, che gli mandava le sue foto e i suoi video. Una volta entrati in “confidenza” l’attrice gli ha proposto di acquistare il suo fuoristrada da 50.000 euro e l’uomo ha accettato. Naturalmente si trattava di una truffa e l’uomo si è ritrovato senza auto e con 50.000 euro in meno sul conto.

La storia

La Polizia Postale, che sta organizzando un tour informativo destinato alla cittadinanza per metterla in guardia sulle truffe online in costante aumento, ha raccontato questa incredibile storia.

“È il caso di un uomo sulla quarantina, che ha iniziato a chattare tramite Facebook con un sedicente profilo dell’attrice americana, che a un certo punto ha proposto di vendergli la propria autovettura, mandando anche un video dell’imbarco sulla nave che l’avrebbe recapitata in Italia. Ovviamente si trattava di una truffa” – ha raccontato l’agente Alessandro De Nanni. Ironia della sorte, un altro caso del genere si è verificato poco tempo fa in Spagna, dove una donna versò la bellezza di 170.000 euro ad un truffatore che si spacciava invece per Brad Pitt, ex marito della Jolie.

L’agente ha poi rivelato quali sono le truffe più gettonate del momento: “Dal classico messaggino telefonico che invita a cliccare su un link bancario e a inserire i dati del proprio conto, che vengono poi rubati informaticamente, fino allo spoofing, ovvero un sistema che permette di clonare un numero di telefono conosciuto, per esempio quello della questura, per spingere l’ignara vittima a fidarsi dell’interlocutore”.

Infine, come ha osservato De Nanni, dopo il “boom” delle truffe sentimentali ora vanno per la maggiore le truffe legate al trading finanziario: “Si parte con piccoli investimenti da 150-200 euro e poi si convince la vittima ad aumentare l’impegno mostrando attraverso delle app create ad arte i fantomatici guadagni che vengono accumulati. Di solito la truffa diventa palese nel momento in cui l’utente chiede di poter prelevare. Ci può cascare chiunque, a noi è capitato anche un direttore di banca in pensione”.

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