Pubblicato il 7 Giugno, 2022
“Mariupol è sull’orlo di un’epidemia esplosiva di colera: sta letteralmente annegando nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo”.
Il girone dantesco in cui si è trasformata la città ucraina devastata dall’aggressione russa è stato descritto dal vicesindaco Sergei Orlovi.
E, secondo quanto precisano alcuni siti ucraini, l’esercito russo ha messo la città in quarantena.
E il ministero della Sanità dell’Ucraina stima che almeno il 60 per cento degli ucraini ha già bisogno di aiuto psicologico
Secondo il ministero, le conseguenze psicologiche della guerra (disturbo da stress post-traumatico, PTSD) influenzeranno lo stato mentale degli ucraini per almeno sette o dieci anni.
Si registra un aumento del numero di disturbi mentali, in particolare nei bambini, casi di abuso di alcol e farmaci, problemi familiari, divorzi e perdite economiche a causa del crescente numero di cittadini che non saranno in grado di lavorare quotidianamente.
“Ogni giorno il numero di persone che percepiranno le conseguenze sulla loro salute mentale aumenterà”, ha detto il ministro della Sanità Viktor Liashko.
A tal proposito, immaginabili le gravissime ripercussioni anche psicologiche per i residenti di Severodonetsk, trasferiti con la forza nel territorio occupato dai russi, mentre altri sono fuggiti dove potevano. Ora in città restano 10-11mila persone, vivono sotto bombardamenti costanti, senza luce e acqua.
Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare della città Oleksandr Stryuk, citato da Espreso Tv.
“Molto probabilmente, i russi vogliono ottenere almeno una vittoria significativa. Perché Severodonetsk è il centro amministrativo della regione di Lugansk, una sorta di ‘piccola capitale’ della regione, un simbolo: la cattura di Severodonetsk è simbolica per gli occupanti”, ha detto Stryuk.
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