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Carrello spesa lungo i banchi del supermercato - Apertura nuovo supermercato punto vendita Lidl in via delle Forze Armate 314, Milano 1 Luglio 2020 Ansa/Matteo Corner

La terribile minaccia ai supermarket: “Pagate in criptovalute o avveleno cibo e acqua con cianuro e topicida”

minacciando di avvelenare il cibo e l’acqua in vendita con cianuro e topicida.

Pubblicato il 9 Giugno, 2022

Un 47enne residente a Trieste ha tentato di estorcere denaro in criptovalute a supermercati ed aziende alimentari, minacciando di avvelenare il cibo e l’acqua in vendita con cianuro e topicida.

Secondo la Polizia Postale sarebbero almeno 200 i tentativi di estorsione commessi dall’uomo, arrestato dopo l’inchiesta avviata dalla Procura di Roma, nei confronti di aziende non solo italiane, ma anche tedesche, francesi, spagnole, austriache e svizzere.

Il “modus operandi” dell’estorsore: addirittura video tutorial degli avvelenamenti

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il 47enne operava inviando e-mail anonime da provider esteri, rendendo complicata la sua identificazione.

Per rendere ancora più credibile la sua minaccia, addirittura allegava video “tutorial” dimostrativi in cui spiegava come avvelenare facilmente cibo ed acqua all’interno di supermercati e aziende alimentari.

L’ultimo step prevedeva la divulgazione, tramite gli organi di stampa, dell’avvenuto avvelenamento dei prodotti, cosa che avrebbe fatto scattare il panico tra gli acquirenti, determinando gravi pericoli per la salute pubblica e devastanti danni a livello economico e di ritorno d’immagine per le aziende coinvolte.

Le indagini partite nell’agosto 2021

Le indagini sono state condotte dai magistrati del pool “reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti” della Procura della Repubblica di Roma e affidate alla Polizia Postale del Lazio, coordinata dal Cnaipic del Servizio Postale.

Il primo tentativo di estorsione fu registrato nell’agosto del 2021 e le indagini sono proseguite fino a maggio 2022, periodo durante il quale moltissime aziende hanno ricevuto mail minatorie.

Come spiegano gli inquirenti, nessuna delle minacce avanzate dal 47enne è mai stata messa in pratica, anche grazie alle tempestive indagini che hanno consentito di risalire all’identità dell’uomo.

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