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Montemiletto – L’arcivescovo di Benevento, Accrocca, ha chiuso i festeggiamenti in onore di sant’Anna

Pubblicato il 27 Luglio, 2020

Montemiletto – La festa liturgica di ieri sera (26 luglio 2020) ha chiuso i solenni festeggiamenti in onore di sant’Anna organizzata dalla parrocchia di Montemiletto per riprender il cammino di fede interrotto durante il periodo di lockdown. La parola della Chiesa e le attività liturgiche non sono mai state sospese, ma il periodo di massima emergenza ha impedito alle persone di frequentare fisicamente le chiese e di partecipare ai riti religiosi, pertanto la parrocchia di Montemiletto, pur nel rispetto del distanziamento sociale, ha voluto organizzare una serie di eventi che hanno segnato il lento ritorno alla normalità.

Piazza IV novembre gremita di cittadini per la celebrazione conclusiva con l’arcivescovo di Benevento, monsignore Felice Accrocca, che ha parlato al cuore delle persone, trasferendo loro il messaggio di fede e di speranza per un mondo migliore, più giusto per tutti.

“Questo tempo così difficile credo ci abbia aiutato a capire l’importanza del contatto tra le persone – ha affermato Accrocca ai nostri microfoni – la società che viviamo ci porta a vivere troppo di fretta ed alla fine sono proprio le relazioni quelle che danno un significato alle cose” (intervista integrale nella sezione video).

Sul palco il parroco della parrocchia di sant’Anna, don Umberto Oliva Zugaro, ed in prima fila il sindaco di Montemiletto, Massimiliano Minichiello. La statua di sant’Anna è uscita dalla chiesa a lei dedicata, una struttura religiosa risalente tra il XVI e il XVII secolo, per giungere in piazza, accolta dai fedeli raccolti in preghiera; poi l’arrivo dell’arcivescovo in processione e il rito religioso. Al termine la statua ha fatto rientro nella chiesa, accompagnata da una breve e discreta batteria pirotecnica a dimostrazione che la comunità è tornata ad essere viva, partecipativa, attiva.

I festeggiamenti erano iniziati lo scorso 16 luglio con il solenne Novenario, seguito dal solenne triduo predicato da don Paolo Pascarella. Le giornate del 24 e del 25 sono state dedicate, rispettivamente, ai bambini ed alle donne in attesa.

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