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Napoli, crollo nel cimitero di Poggioreale: almeno 200 cadaveri fuori dalle bare (VIDEO)

Pubblicato il 5 Gennaio, 2022

La grande struttura dell’arciconfraternita dei Dottori a Napoli è collassata. Le aree interessate dal cedimento sono quelle ospitanti i loculi comuni e le cappelle gentilizie che sono addirittura state interrate, subendo ingenti danni. Centinaia di resti umani sono in mezzo alle macerie, l’accesso al cimitero è inibito.

Una tragedia sfiorata. Non la prima e, anche se difficile da accettare, non sarà l’ultima. La speranza dei cittadini che questa città possa non essere più associata alla parola degrado è sempre più fioca. Un luogo sacro, dove dovrebbe regnare la pace. Un luogo di culto dove migliaia di cittadini ogni giorno si recano per pregare e rendere omaggio ai propri cari e che oggi è ancora teatro di un importante crollo strutturale.

napoli crollo

La grande struttura dell’arciconfraternita dei Dottori a Napoli è collassata. Le aree interessate dal cedimento sono quelle ospitanti i loculi comuni e le cappelle gentilizie che sono addirittura state interrate, subendo ingenti danni. Centinaia di resti umani sono in mezzo alle macerie, l’accesso al cimitero è inibito.

Vigili del fuoco e Protezione civile sono a lavoro dalle 3 di stamane per i primi rilievi e per accertarsi, anzitutto, che non ci fossero vittime o feriti. Sarà necessario ora stabilire le cause del crollo, stimare i danni e sgombrare l’area dalle macerie. Tra le prime ipotesi il fenomeno della subsidenza, ovvero il lento e progressivo sprofondamento del suolo legato allo sfruttamento delle falde acquifere. Il fenomeno potrebbe essere legato ai lavori della metropolitana in opera nel sottosuolo corrispondente all’area interessata dai crolli, lavori che potrebbero aver svuotato quelle stesse falde, le quali contribuivano a mantenere compatto il terreno.

napoli crollo

Altra spiegazione plausibile è quella dell’erosione generata dagli agenti atmosferici, aggravata con ogni probabilità dalle violente piogge che hanno colpito Napoli e l’intera penisola negli ultimi anni. Non da meno l’obsolescenza delle strutture, molte delle quali vecchie, prive di manutenzione e per questo in cattivo stato di conservazione. Spetterà ora a chi di competenza, approfondire e studiare le cause di questa ennesima catastrofe. Almeno 200 i cadaveri fuori dalle bare. 

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