Lo scorso 6 gennaio, aveva già fatto discutere col post sulla sua pagina Facebook dedicato alla condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt sentenziata dal Tribunale di Norimberga per aver somministrato farmaci contro la volontà del soggetto e aver compiuto così un “crimine contro l’umanità”.
La vicequestore no vax nata a Catania era tornata così alla sua battaglia contro l’obbligatorietà del vaccino anti Covid: “Ricordiamolo a tutti – scrive – soprattutto a coloro che si illudono di farla franca. Vi è una giustizia inesorabile che, per fortuna, non appartiene agli uomini, troppe volte indegni della vita concessa”.
E oggi fa di nuovo appello alla memoria: “Voglio celebrare a modo mio questo giorno, perché dobbiamo ricordare. Gramsci diceva che la Storia insegna, ma non ha scolari. Vediamo di cambiare il corso degli eventi”.
Chiaramente allusivi i passaggi scelti e letti con enfasi: “Era essenziale dissociarsi per sopravvivere. Chi si adattava era moralmente e fisicamente perduto”.
E ancora: “Un mostro morale è prodotto da interferenze nel suo sviluppo“.
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