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Maignan

Offese a Maignan, individuati i 5 autori degli insulti razzisti: c’è anche una persona di colore

Pubblicato il 25 Gennaio, 2024

Nel weekend scorso è stata scritta un’altra pagina nera del calcio italiano, quando il portiere del Milan Mike Magnan fu ricoperto di insulti razzisti da parte di alcuni tifosi dell’Udine. Non è la prima volta che il numero uno rossonero si ritrova a fare i conti con offese del genere, infatti anche nel 2022 fu ricoperto di insulti a sfondo razzista da parte di supporter cagliaritani.

Individuati i 5 autori degli insulti

Nel giro di 48 era stato individuato uno degli uomini che aveva insultato Maignan in un video diventato virale dove ha urlato almeno 12 volte “negro di m***a” contro il numero uno rossonero al goal del momentaneo pareggio di Samardzic. Nella giornata di ieri sono stati individuati altri 4 autori degli insulti, tutti con un’età compresa tra i 32 e i 46 anni. Tra di loro c’è anche una donna e un uomo di colore, paradosso svelato dal Corriere della Sera, che hanno urlato “scimmia” e “negro” a Maignan.

Tutti e 5 sono stati colpiti da DASPO per 5 anni, la pena massima per chi non è recidivo. In ogni caso anche quando il divieto di accesso agli impianti sportivi sarà terminato i 5 non potranno mettere piede al Bluenergy Stadium di Udine, poiché l’Udinese ha deciso di bandirli a vita dallo stadio.

La squalifica all’Udinese

L’Udinese ha fornito la sua massima collaborazione, infatti ha messo a disposizione delle autorità le riprese delle videocamere di sorveglianza che hanno consentito di risalire agli autori del gesto. Il club ha comunicato di voler proseguire “il proprio lavoro al fianco della Questura e confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione”.

Nonostante tutto il club friulano è stato punito con la disputa a porte chiuse del match contro il Monza in programma il prossimo 3 febbraio, decisione che non è stata accettata dall’Udinese che ha deciso di presentare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC. L’Udinese si aspettava la chiusura solo della curva Nord, settore da dove erano partiti gli insulti, e pensava di avere una pena più lieve considerando di aver fornito la sua massima collaborazione.

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