Pubblicato il 23 Giugno, 2022
Hanno sempre negato di averlo ucciso. I killer arrivarono in moto e lo massacrarono con diversi colpi di pistola. Per l’ex carabiniere, che stava facendo footing lungo la pista ciclopedonale di San Pio X, a Spinetoli, in provincia di Ascoli, non vi fu nulla da fare.

Ma la Corte d’Assise di Macerata non ha avuto dubbi.
Ha condannato all’ergastolo Giuseppe Spagnulo e a 16 anni di carcere sua moglie Francesca Angiulli.

I coniugi di origini pugliesi erano accusati in concorso di omicidio premeditato e porto abusivo di arma per l’omicidio di Antonio Cianfrone, ex vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo, sempre nel territorio ascolano, avvenuto il 3 giugno di due anni fa.

Il procuratore del Comune marchigiano, Umberto Monti, aveva chiesto l’ergastolo per entrambi, ma la Corte ha riconosciuto alla donna l’attenuante della minima partecipazione.
Marito e moglie, difesi dagli avv. difensori Alessandro Angelozzi, Felice Franchi e Gianfranco Di Marcello, attendono ora di conoscere le motivazioni della sentenza di condanna.
Sul pronunciamento della Corte d’Assise hanno avuto un peso rilevante i risultati della perizia balistica.
I due killer in moto, col volto coperto dal casco integrale, vennero ripresi da diverse telecamere lungo il percorso, comprese quelle di un bar di Spinetoli dove i coniugi Spagnulo furono identificati e, con loro, anche gli abiti che indossavano.
Si trattò di una vera e propria esecuzione alla quale assistettero anche alcuni testimoni.
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