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Orrore a La Rustica, scoperta la camera delle torture della malavita [VIDEO]

Pubblicato il 17 Maggio, 2022

Hanno anche sequestrato una vittima. L’hanno rinchiusa all’interno di un appartamento rivestito con teli in plastica per non lasciare tracce di sangue. Poi l’hanno spogliata, legata e torturata per 6, lunghissime, ore perché ancora moroso: doveva 64mila euro per una partita di stupefacenti. E’ quel che hanno scoperto i carabinieri di Roma, che hanno pure individuato l’immobile con all’interno allestita una camera delle torture per chi non pagava i debiti o le tangenti al gruppo malavitoso.

I militari, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestao 14 criminali accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, tentato omicidio, lesioni, tortura, sequestro di persona, estorsione e incendio, detenzione illegale e commercio di armi da sparo.

Sei sono stati incarcerati, otto ai domiciliari.

Le indagini sono state avviate dopo la gambizzazione di un uomo, avvenuta il 17 novembre 2017.  L’uomo fu ferito da più colpi d’arma da fuoco mentre si trovava in un complesso residenziale a La Rustica. Le meticolose indagini, coordinate dalla DDA capitolina, hanno consentito di risalire all’autore dell’aggressione. Si trattava del pregiudicato Daniele Carlomosti. I militari hanno collegato il fatto agli attriti che erano sorti tra lui e il fratello Simone per la gestione delle attività illecite. La faida era sfociata in atti intimidatori, come gambizzazioni, incendi, esplosione colpi d’arma da fuoco contro appartamenti e veicoli. Alla fine il tentato omicidio di Simone. Daniele gli ha sparato contro, dal balcone della sua abitazione, più colpi d’arma da fuoco con una pistola calibro 7,65. Ma non è riuscito nell’intento di ucciderlo solo per un caso fortuito.

Le indagini hanno consentito di appurare la posizione centrale di Daniele Carlomosti all’interno dell’organizzazione criminale. Usava violenti atti intimidatori per conquistare l’egemonia nello specifico settore illecito. Era inoltre lui ad avere le funzioni di raccordo tra i fornitori del narcotico e gli acquirenti, che poi dovevano a loro volta commercializzarlo nell’hinterland romano. Daniele coordinava le attività illecite direttamente da casa, a La Rustica.

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