« Torna indietro

Paga l’affitto pur essendo morta: la scoperta shock dopo oltre due anni

Pubblicato il 22 Luglio, 2022

Pur essendo morta da oltre due anni, una donna ha continuato a pagare l’affitto che il proprietario di casa riscuoteva puntualmente. L’assurda vicenda ha avuto luogo in Peckham, in provincia di Londra, e racconta una triste storia di solitudine.

Il ritrovamento del corpo della donna

Come racconta il The Mirror, tutto nasce dalla segnalazione di tre abitanti di Peckham, che hanno iniziato a sentire un odore nauseabondo da un appartamento dove viveva la 61enne Sheila Seleoane, ex segretaria di origini sudafricane di uno studio medico e loro vicina di casa. In realtà già nel 2020 i tre vicini avevano segnalato la scomparsa della donna, alla quale era stata staccata anche la fornitura di gas, ma nessuno si è preoccupato di indagare più a fondo.

Finalmente, dopo più di due anni, la polizia è andata a casa della donna scomparsa da tempo e ha fatto un ritrovamento raccapricciante: il corpo di Sheila ormai scheletrico da cui proveniva un odore nauseabondo.

Il proprietario di casa incassa l’affitto di una donna morta: i dettagli

Dopo la macabra scoperta è quindi partita un’indagine per fare luce sulla vicenda, dalla quale è emerso che la donna ha pagato il suo ultimo affitto nell’agosto del 2019. Da allora non ha più pagato e il proprietario l’ha denunciata alla Corte di giustizia di Southwark Coroners, chiedendo che le rate arretrate e quelle successive venissero erogate direttamente dai suoi possedimenti.

La domanda del proprietario è stata accolta nel 2020 e così da allora l’associazione immobiliare ha iniziato ad incassare regolarmente i pagamenti mensili direttamente dal conto in banca della donna. Nessuno però si è mai preoccupato di contattare la donna, o quanto meno di capire perché non rispondesse, benché le avessero staccato il gas da quando non arrivavano più i pagamenti mensili.

“Avevamo dei dubbi”

Wells Chomutare, direttore dei quartieri di Peabody, ai media ha rilasciato queste dichiarazioni: “Avevamo dei dubbi, ma non abbiamo mai indagato più di tanto. Non ci aspettavamo di dover forzare la porta dell’appartamento per controllare, lo facciamo solo in casi estremi”.

Gli investigatori ritengono che la morte della donna risalga all’agosto del 2019, poiché è dal quel mese che non ha più pagato, tenendo conto anche della data di scadenza degli alimenti.

Nonostante l’autopsia non è stato possibile risalire alle cause della morte, poiché il corpo era in un avanzato stato di decomposizione. A quanto pare l’unico familiare di Sheila è un fratello, rinchiuso in carcere per omicidio.

About Post Author