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Pandemia, sindacati: “Subito un lockdown per tutta la provincia aquilana e il commissariamento della Asl”

Pubblicato il 14 Novembre, 2020

Pandemia: molto rilevante l’incontro di ieri, tra i sindaci della Marsica. “Subito un lockdown per tutta la provincia aquilana e il commissariamento della Asl”. È l’appello che il segretario provinciale Uil Fpl Antonio Ginnetti, il responsabile del dipartimento Sanità Uil Fpl Gianfranco Giorgi, il segretario della Fsi Salvatore Placidi, rivolgono alla politica e ai sindaci della provincia per affrontare l’ondata pandemica in corso che sta mettendo in ginocchio gli ospedali. Anche la Uil Fpl ha preso parte ieri pomeriggio all’incontro dei sindaci della Marsica, proponendo la zona rossa.

“Un incontro che ha evidenziato un’unità di intenti da parte di tutti i sindaci nel rivendicare il diritto alla salute. Estendiamo la proposta anche ai primi cittadini di tutta la provincia aquilana, perché soltanto così riusciremo a fronteggiare questa pandemia, a salvare le vite umane, a decongestionare gli ospedali e anche a far ripartire le attività no Covid nelle strutture sanitarie”, dichiarano, “bisogna creare una vera e propria diga sul territorio, sollecitando governo e Regione a mettere in campo misure importanti di ristoro per le attività commerciali e imprenditoriali che ne saranno colpite”. Ginnetti, Giorgi e Placidi rimarcano i gravissimi problemi che attanagliano gli ospedali della provincia, a partire dai contagi tra il personale sanitario di vario profilo e dalla carenza strutturale di organico, passando per la mancanza di dispositivi di protezione individuale in alcuni reparti, per finire con la carenza di posti letto e i pronto soccorso affollati con lunghe file di ambulanze in attesa di ricoveri.

“Nella giornata di ieri erano circa 110 gli operatori sanitari contagiati nell’area area marsicana, circa 60 all’ospedale San Salvatore, e circa 20 a Sulmona e nella Valle Peligna. A questo si aggiunge il fatto che diversi operatori sanitari precari, soprattutto infermieri, stanno andando via perché le Asl limitrofe propongono contratti più duraturi. Qualche mese fa, ad esempio, c’è stato un concorso nella regione Lazio con contratti a tempo indeterminato per gli infermieri e in molti ora stanno andando a Roma”.

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