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Pietro Agen: “Vi spiego perché lascio la presidenza della Camera di Commercio”

Il presidente della Camera di Commercio di Catania, Pietro Agen, spiega le motivazioni della sua decisione, ma non solo.

Pubblicato il 12 Luglio, 2022

Nella giornata di ieri ha tenuto banco a Catania la notizia relativa alle dimissioni di Pietro Agen dalla carica di presidente della Camera di Commercio locale. Una figura quella di Agen che nel corso degli anni è diventata ormai punto di riferimento a Catania, soprattutto per il suo impegno nella difesa della categoria degli imprenditori e dei commercianti in generale, in quanto anche presidente della Confcommercio. Il nodo principale della scelta di Agen sta nel sistema di rimodulazione territoriale delle Camere di Commercio che il Ministero per lo Sviluppo Economico, con a capo Giancarlo Giorgetti, con la collaborazione dell’ex ministra Stefania Prestigiacomo, oggi deputata di Forza Italia, con il sostegno di Lega, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, vorrebbero attuare. Esso consiste nell’unione delle province di Siracusa, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta e Trapani, in quella di Palermo con Enna e nell’autonomia di Catania e Messina.

L’emendamento, contenuto nel Decreto Ristori-Bis, è stato già approvato alla Camera, ma deve ancora passare dal Senato. Agen si è sempre opposto fermamente, assieme a un gruppo di dirigenti della Camera di Commercio catanese, a questa scelta che – a suo dire – avrebbe ricadute negative anche sulla gestione dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. Oltre a questo c’è anche l’imminenza della scadenza del mandato dell’attuale guida della Camera di Commercio il prossimo 3 settembre.

“Allora parto dal fatto che – ha detto Agen – al momento della mia elezione dissi già che non volevo terminare il mandato, ma il Covid prima e le guerre poi hanno rimandato il tutto. Ammetto anche che nella mia decisione hanno influito la mia ritrosia a continuare a lavorare gratis e a un terzo mandato e 5 denunce penali, comunque vinte. La battaglia portata avanti da me e dal mio gruppo dirigente è cominciata a luglio dello scorso anno quando l’approvazione dell’emendamento alla Camera portò prima alla nomina di due commissari ad acta e poi, quando si capì che essi non sostituivano chi era a capo, alla loro trasformazione in commissari ordinari a dicembre. Loro si insediarono e noi ci rivolgemmo subito al Tribunale Amministrativo Regionale, che ci disse che si poteva pronunciare sul nostro ricorso solo a settembre. Così per accelerare ci siamo rivolti al Consiglio di Giustizia Amministrativa, che ci ha dato ragione. Noi abbiamo portato avanti il nostro ricorso al Tar e abbiamo vinto, loro si sono rivolti al Cga e anche qui abbiamo avuto ragione noi. Questo sistema di rimodulazione lo abbiamo ritenuto una vera e propria follia ed è stata fondamentale l’azione dell’avvocato Agatino Cariola. La Prestigiacomo con questo emendamento voleva impossessarsi anche dell’aeroporto, ma il giorno della vittoria dei ricorsi abbiamo potuto anche votare in sede aeroportuale il bilancio e il nuovo consiglio di amministrazione, composto da tre donne e due uomini, all’unanimità. L’assessore regionale alle Attività Produttive Girolamo Turano ha riunito tutte le categorie imprenditoriali a Palermo, l’84 % ha emesso voto contrario a questa riforma, ha trasmesso il responso al presidente Musumeci, ma lui non ha voluto decidere rimanendo così immobile”.

Riguardo alle manovre per la privatizzazione dell’aeroporto del capoluogo etneo, l’ente interverrà se ci dovessero essere dei problemi. Per la nomina della nuova struttura al vertice della Camera di Commercio di Catania il prossimo venerdì ci sarà una riunione per decidere se far decadere tutto o nominare un nuovo Cda che però avrebbe la carica soltanto fino al prossimo 3 settembre.

“La privatizzazione dell’aeroporto – conclude Agen – va avanti. I commissari potranno fermarla, ma non cambiarla e se lo dovessero fare noi ci opporremo. Il prossimo venerdì avremo una riunione per decidere se dimetterci tutti o far nominare, attraverso il mio vice Salvatore Politino, un Cda che però avrebbe durata soltanto fino al 3 settembre. Considerando che molti attualmente sono in vacanza sarebbe una cosa molto improbabile. I tempi per la nomina potrebbero allungarsi. Noi comunque avremo un candidato e gli stessi commissari decideranno quando fare le elezioni del futuro Cda, che verranno comunque fatte entro maggio del prossimo anno. Riguardo all’emendamento che la Prestigiacomo ha incluso nel Decreto Ristori-Bis aggiungo anche che è stato firmato da un lombardo e da un pugliese e che, nonostante la nostra contrarietà, se venisse approvato a luglio noi non possiamo farci nulla, ma anche che se il governo dovesse decadere esso morirebbe del tutto. Il nostro principale interesse è comunque quello di rinnovare il vertice della nostra Camera di Commercio”.

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