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Povertà e disoccupazione, le ferite della Fase due

Rapporto di Ires Piemonte sulla situazione socio-economica nella Fase due

Pubblicato il 8 Giugno, 2020

Si stanno stabilizzando gli indicatori sulla ripresa socio-economica del Piemonte, che sta lentamente ritrovando la propria normalità, dopo l’emergenza Coronavirus. La produzione economica, misurata con l’indicatore grezzo della quota di personale in attività si conferma al 98% rispetto a quella registrata prima della crisi, mentre la mobilità dei piemontesi, misurata come numero di spostamenti rispetto a inizio gennaio 2020, sale al 78%. È quanto emerge nel nuovo rapporto che Ires Piemonte ha presentato al Gruppo di monitoraggio istituzionale della Fase 2 che ha il compito di verificare l’andamento della situazione socio-economica in relazione alle misure assunte per contrastare l’epidemia e alla loro graduale rimozione. Un focus particolare è stato dedicato alla questione della povertà, usando come indicatore l’utilizzo dei buoni pasto. In Piemonte ne sono stati distribuiti 23 milioni di euro, pari al 7,5% del totale italiano, la maggior parte dei Comuni ha distribuito buoni di minor importo, ma a un numero maggiore di persone, con una forte concentrazione nelle zone periferiche di montagna. in Piemonte le richieste del bonus autonomi di 600 euro messo a disposizione del governo sono state del 68%. Rispetto a maggio del 2019, nel 2020 le professioni più colpite sono state gli attori, gli insegnanti elementari, personale di ristorante, gli impiegati amministrativi e gli addetti al banco nei servizi di ristorazione. Le professionalità più richieste, invece, sono state quelle di colf, di assistente agli utenti, di operatore centro elaborazione dati, di corriere, di conduttore di furgoni, di addetto alle consegne, di portiere di azienda, di bracciante e di raccoglitore di frutta e ortaggi.

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