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Primarie progressiste, un giorno di ordinaria follia – Max Paradiso

Pubblicato il 14 Luglio, 2022

“Sincero? No, non credo sia una strategia. E’ che Claudio è così, genuino, come il Candido di Voltaire: come la pensa, la dice”. Così, “stuzzicato” su Whatsapp, il militante di Sinistra Italiana spiega al cronista le “cannonate” che negli ultimi due giorni, prima su Facebook (“perché si sono candidate?”) e poi in un’intervista a LiveSicilia (“non ho notizia del loro impegno negli ultimi cinque anni”), Claudio Fava ha “sparato” contro le due competitor alle primarie progressiste, l’europarlamentare Caterina Chinnici e la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia. “Speriamo che la cosa rientri, anche perché a Catania stiamo crescendo”, chiosa il sostenitore di Fava, uno di quelli che i voti (o meglio gli iscritti alla piattaforma SkyVote) li sta cercando uno ad uno, “faticosamente”. La sensazione, nei giri faviani, è che quelle dannatissime parole siano state un vantaggio alle avversarie, un autogol cui non sarà facile porre rimedio.

Commenti pesanti come uno scoglio di San Giovanni Li Cuti, quelle di Fava, cui, a stretto giro di posta, ha replicato, drammatizzandole, un’inferocita Barbara Floridia: “Stamattina ho letto le parole di Claudio Fava, ma, pur sforzandomi, ho fatto fatica a riconoscere un alleato. Ho letto invece una serie di attacchi e critiche ai compagni di viaggio. Molto meno alla destra che governa la Regione”, ha scritto la sottosegretaria all’Istruzione su Facebook. “Quella destra che rappresenta il nostro vero avversario. Proprio per questo, ricordo sempre a Claudio che queste primarie hanno l’obiettivo di stimolare il confronto, di mostrare ai siciliani cosa può fare ciascuno di noi, di descrivere il contributo che ciascuno di noi ha già dato e può dare alla causa comune se dovesse essere a capo di questa coalizione. Questi confronti servono anche a ricordare i fatti, le cose già realizzate per la nostra Sicilia. Queste primarie certamente non hanno l’obiettivo di creare divisioni tra di noi”, ha rincara la Floridia. “È un errore e una pericolosa ingenuità per chi punta a governare l’isola in coalizione, attaccare gli alleati. A meno che Fava non pensi di poter fare tutto da solo, di sistemare strade, partecipate e sanità grazie a salvifiche interviste e non attraverso un progetto comune. Allora chiedo all’alleato: ritieni queste primarie un utile momento di confronto che prepara un’ esperienza di governo insieme, a prescindere da chi sarà il candidato governatore? Ci credi davvero – ha concluso la sottosegretaria – nella nostra coalizione per la Sicilia? O è un fastidioso intralcio a un percorso personale?”

Apriti cielo. Un affronto imperdonabile per la base grillina che già guarda con sospetto, in buona parte, alla coalizione progressista assieme a quel Pd che considera parte del problema più che della soluzione. Centinaia di commenti, di critiche e imprecazioni contro il presidente della commissione regionale antimafia. Eccone alcuni tra i più “moderati”:

E come se non bastasse, a buttare il carico su una polemica già fin troppo “drammatizzata”, ci ha pensato nel pomeriggio anche l’influencer catanese Debora Borgese: “E niente. Come volevasi dimostrare – ha polemizzato su Facebook la giornalista – le primarie in campo progressista sono finite in caciara. Lo dico subito: non sono un’elettrice del “campo progressista” ma, da tecnica della comunicazione politica, guardavo con molto interesse questo esperimento e, in effetti, fino a ieri, tutto sembrava andare bene, cioè finché l’istinto suicida di qualche candidato ha avuto il sopravvento. Io non so se quella di attaccare i competitor, Caterina Chinnici e Barbara Floridia, da parte di Claudio Fava, sia una strategia o, piuttosto, uno sclero. Se è una strategia, farebbe bene a rivederla anche se mi sembra un po’ troppo tardi.Se è uno sclero, gli consiglio una camomilla e qualche giorno di riposo. Perché una cosa è sicura. Continuando a lanciare attacchi personali contro le sue avversarie/alleate non solo appare come “bullo arrogante” ma fa trasparire anche un certo nervosismo… per non dire “scagazzo”. In più – conclude Borgese – mi sorge una domanda. Ma se le sue avversarie non fossero state donne avrebbe comunque scritto: “perché vi siete candidate?” Una conclusione decisamente forte, di fronte a cui persino gli schiaffoni di “Amici Miei” sembrano carezze.

Ma a far discutere, in serata, è stato l’inaspettato endorsement del segretario di Mdp Articolo 1 di Catania (in teoria partito che sostiene Fava), Paolino Mangano, alla candidata Cinquestelle, di cui ha rilanciato il post sulla sua bacheca Facebook. “Gravissimo”, ha sentenziato, sempre stuzzicato dal cronista, un faviano doc. Adesso, per le “teste d’uovo” dell’entourage di Fava, la priorità è individuare una exit strategy che possa rimediare a questo brutto infortunio. Con una parola d’ordine: far abbassare i toni a Candido.

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