Il prete aveva raggiunto il confine con la Polonia guidando per 20 ore senza sosta.
La notizia dell’impresa straordinaria che il sacerdote, durante una domenica a messa, aveva rivelato di volere realizzare si è diffusa rapidamente tra la gente e a sorpresa, ad aspettare il pulmino in piena notte c’era anche il sindaco Emanuele Antonelli con la fascia tricolore.
All’arrivo i bambini con gli occhi stanchi e il sonno che prendeva il sopravvento hanno risposto sorridenti a chi gli chiedeva se erano contenti di essere arrivati in Italia: “Sì, per non stare con le bombe”, ha detto uno di loro.
“Il signore ci ha aiutati – ha detto don Giuseppe – altrimenti 20 ore sul pulmino non ci stai”. Sono bambini di Chernobyl che erano già stati ospiti da famiglie della zona durante le vacanze estive e di Natale. Adesso alcuni “saranno ospitati in parrocchia e altri li portiamo alle famiglie” dice Don Giuseppe.
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