I racconti choc delle attrici molestate: “Costrette a spogliarci per avere la parte”

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Un vero vaso di Pandora è stato scoperchiato da Amleta, associazione che si batte a 360° contro la violenza sulle donne e che ha rilanciato l’hashtag #apriamolestanzediBarbablù per raccontare le violenze, gli abusi e le minacce che hanno subito le attrici durante la loro carriera per avere una parte.

La Repubblica ha riportato molte testimonianze scioccanti di diverse attrici, una delle quali ha rivelato che un attore durante le riprese provò più volte a toccarle il sedere, la stessa accusa mossa da Sonia Grey a Franco Di Mare, anche se nell’ambito della tv e non del cinema o del teatro.

“Sei brava, hai pure un bel c…o”, “Ti senti più suora o più pu….a?”, “Primo provino, il regista mi chiede di spogliarmi per vedere come sono fatta. Poi dice ‘se non vuoi slacciarti la camicetta posso farlo io” – queste sono solo alcune delle confessioni choc che stanno facendo tremare il mondo del cinema italiano.

Lo scandalo investe però anche il teatro, infatti molte attrici teatrali hanno denunciato gli stessi abusi e una ha raccontato: “A un festival importante lo spettacolo prevedeva un nudo integrale. Un tecnico che aveva il compito di portarmi nel foyer mi disse che se volevo potevamo fare una sveltina per rilassarmi”.

I racconti scioccanti delle attrici

Tra le attrici più famose che hanno confessato gli abusi subiti c’è Valentina Melis che ha raccontato: “Avevo 20 anni quando andai nell’ufficio del direttore che ne aveva 60. ‘Secondo te perché ti rinnovo il contratto?’ mi chiese. ‘Perché sono brava’, risposi. Si alzò mi prese per le spalle e mi tirò a sé. Lo spinsi, aprii la porta e scappai via in lacrime”.

Altro volto noto della tv e del cinema italiano è Giulia Manzini, protagonista del film “Gli sdraiati”, che ha rivelato la sua storia: “Un regista mi chiamò, voleva uscire a cena. Rifiutai e da allora non mi ha chiamato per nessun altro lavoro”.

Ancora più scioccante è il racconto di Barbara Giordano: “Secondo anno di Accademia di arte drammatica – spiega – il professore mi aiutava a sentire dove fosse il diaframma, non riuscii a realizzare subito che mi aveva infilato una mano nelle mutande per masturbarmi”.

E ancora tra le tante testimonianze di violenze psicologiche subite c’è quella di Francesca Romana De Martini: “Ero in Accademia e il mio agente mi mandò a fare un provino per una pubblicità a Cinecittà. Ci trovammo io e un aiuto regista, mi chiese di togliermi la maglia e mostrare il seno perché il regista voleva essere sicuro di come ero fatta”. Una richiesta decisamente insolita che infatti, come racconta l’attrice, fu rifutata: “Dissi di no e mi disse che se non lo facevo non ero una professionista, che ero una cretina e che non avrei mai lavorato nella mia vita”.

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Redazione Nazionale

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