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Reati minorili: netto calo negli ultimi 5 anni ma, boom della pedopornografia

Un nuovo codice penale per i minorenni. E’ quanto richiesto da Antigone, durante la presentazione di Keep it Trill, il sesto rapporto dell’associazione sulla giustizia minorile.

Pubblicato il 12 Febbraio, 2022

Un nuovo codice penale per i minorenni. E’ quanto richiesto da Antigone, durante la presentazione di Keep it Trill, il sesto rapporto dell’associazione sulla giustizia minorile.

Il rapporto Antigone

Infatti, fondamentalmente, quello che disvela Antigone è un “enorme” calo negli ultimi 5 anni dei reati commessi da persone minorenni: tra i pochi reati in aumento, la pedopornografia, per cui sono triplicate le segnalazioni.

Infatti “se guardiamo al numero totale dei minorenni arrestati o fermati dalle forze di polizia, siamo passati dalle 34.366 segnalazioni del 2016 alle 26.271 del 2020, con un calo percentuale del 24% – è quanto emerge dal dossier, in cui si rileva che – non tutto è esito della pandemia: il calo, infatti, era già riscontrabile nel 2019 quando le segnalazioni erano state 29.544, con un calo rispetto al 2016 del 15%”.

In netto aumento, invece, un altro tipo di reati. Infatti sono 885, di cui 298 bambine, in tutto il 2020 le segnalazioni di delitti commessi da minorenni con età inferiore a 14 anni e la metà circa è composta da stranieri: si tratta di minorenni non imputabili

Nel 2020, anno del lockdown causa Covid, sono triplicate le segnalazioni per i reati di pedopornografia online.

Considerando il quinquennio 2016-2020, gli omicidi volontari consumati da minorenni si sono ridotti enormemente, diminuendo di ben il 66%: erano stati 33 nel 2016 e sono scesi a 11 nel 2020.

Un dato che, però, non si riscontra solo fra i minori visto che “va sicuramente tenuto presente che anche tra gli adulti è costante la riduzione del numero degli omicidi. È un trend positivo che è iniziato a partire dagli anni ’90 – osserva Antigone, spiegando che – sono due nel 2020 gli omicidi commessi da ragazze, mentre, guardando alla nazionalità dei minorenni autori di omicidio, 7 sono italiani e 4 stranieri”. 

Delitti contro il patrimonio

E ancora vediamo che il rapporto di Antigone sottolinea come “nel 54% dei casi i ragazzi sono entrati in IPM per avere commesso delitti contro il patrimonio. Questa percentuale sale al 60% per gli stranieri e addirittura al 73% per le ragazze. I reati contro il patrimonio sono seguiti da quelli contro la persona, che sono in media all’origine del 20% degli ingressi, percentuale che in questo caso scende al 18% per gli stranieri e addirittura all’8% per le donne. Proprio sui reati si registra un importante calo negli ultimi anni”. 

Un ruolo importante, nel sistema della giustizia minorile, è quello rappresentato dalle comunità.

Oltre 900 ragazzi nelle Comunità

Nel nostro Paese, a fronte dei 17 Istituti penali per minorenni presenti sul territorio nazionale, si contano 637 comunità residenziali disponibili all’accoglienza di minori o giovani adulti sottoposti a provvedimenti penali.

Di queste, solo tre – a Bologna, Catanzaro e Reggio Calabria – sono gestite direttamente dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del ministero della Giustizia.

Le altre 634, censite in un elenco semestralmente aggiornato, sono strutture private che vengono accreditate dal ministero a svolgere questo compito.

“Al 15 gennaio scorso, i ragazzi sottoposti a misure penali ospitati da comunità – lo rileva ancora l’associazione Antigone nel suo rapporto sulla giustizia minorile – risultavano essere 923 (di cui 17 nelle tre comunità ministeriali): di questi, 196 si trovavano in Lombardia, 125 in Campania, 120 in Sicilia. Nessuno in Molise, 3 in Trentino Alto Adige, 4 in Basilicata, 6 in Friuli Venezia Giulia.

“Nel corso del 2021, – si legge ancora nel dossier . sono stati 1.544 i collocamenti in comunità nell’ambito penale: la stragrande maggioranza, 749 (i dati di flusso scorporati sono fino al 15 dicembre), sono stati dovuti a misure cautelari, mentre 325 sono stati nell’ambito di un provvedimento di messa alla prova”.

Proprio l’istituto della messa in prova, sottolinea Antigone “ha visto negli anni un forte incremento del suo utilizzo”: alla fine del 2021, sul totale, il 20,2% dei giovani presi in carico dall’Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm) si trovava in messa alla prova. Tra il 1992 e il 2020 le concessioni di tale misura sono aumentate del 286,2%, passando da 788 a 3.043. 

Keep it trill con il rapper Kento

Durante la conferenza stampa è stato anche presentata “Keep it trill”, la serie di Antigone con il rapper Kento che, da oltre dieci anni, tiene laboratori di scrittura rap e poesia all’interno degli IPM e delle comunità. “Keep it trill” è un viaggio nelle carceri minorili italiane, attraverso le storie dei ragazzi e delle ragazze che vi si incontrano.

Con il loro carico di esperienze alle spalle, con la ricerca del futuro, con le speranze e le disillusioni, con le casualità che a volte ne accompagnano quel ritorno alla vita libera che dovrebbe per tutti essere protetto come la cosa più cara di cui una società debba prendersi cura. 

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