Sono 4 i quesiti referendari ritenuti ammissibili dalla Corte costituzionale in materia di giustizia. Questi riguardano l’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità previste dalla legge Severino e la limitazione delle misure cautelari, e ancora: la separazione delle funzioni dei magistrati e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm. “Le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario“, afferma la Consulta. Prosegue l’esame degli altri quesiti.
E’ ammissibile il referendum sul Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità: l’oggetto è uno dei decreti attuativi della legge. Stesso ‘responso’ per la separazione delle carriere in magistratura, per cancellare le firme necessarie per poter presentare una candidatura alle elezioni dei consiglieri togati del Csm e per la custodia cautelare.
Antonio Decaro, presidente dell’Anci, spiega all’Ansa: “Sulla legge Severino noi sindaci abbiamo chiesto da sempre una modifica perché ci ritroviamo, unica figura istituzionale, ad essere sospesi per 18 mesi senza una condanna definitiva“. In merito all’eutanasia, la Consulta si è già espressa ieri.
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