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Reggio Emilia: scoperta indebita percezione di contributi pubblici

Indebita percezione di contributi pubblici per un importo pari ad oltre 100.000 euro, da parte di 4 società colpite da provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Reggio Emilia.

Pubblicato il 13 Dicembre, 2021

Indebita percezione di contributi pubblici per un importo pari ad oltre 100.000 euro, da parte di 4 società colpite da provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Reggio Emilia.

Hanno indebitamente percepito e tentato di ottenere contributi pubblici a fondo perduto, previsti dai c.d. Decreto Rilancio e Decreto Liquidità emanati dal Governo per fronteggiare l’emergenza legata al Covid – 19, per un importo pari ad oltre 100.000 euro, 4 società tutte attive nella bassa reggiana e nei cui confronti era stato emesso un provvedimento interdittivo antimafia da parte della Prefettura di Reggio Emilia, in quanto indiziate di vicinanza ad ambienti legati alla criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetista.

Per questo motivo i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, in forza alla Tenenza di Guastalla (RE), all’esito dei controlli, hanno segnalato i 4 imprenditori – tutti di origine calabrese ed operanti nel settore dell’autotrasporto, dell’edilizia e dei servizi – alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, per indebite percezioni di erogazioni in danno dello Stato.

Il contesto trae origine dagli accertamenti avviati d’iniziativa, nell’ambito di un più ampio piano nazionale, nei confronti dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva, beneficiari dei contributi previsti dai provvedimenti d’urgenza emanati dal Governo.

In particolare, l’attenzione delle Fiamme Gialle si è incentrata sulla verifica dei requisiti, richiesti dalle disposizioni normative, per l’accesso ai contributi pubblici a fondo perduto, previsti dal D.L. n. 34 del 19 maggio 2020, (Decreto Rilancio), e finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, previsti dal D.L. n. 23 del 08.04.2020 (Decreto Liquidità).

Nel corso delle attività ispettive, sono emerse le posizioni delle società che tra il 2020 e il 2021 hanno ottenuto il pagamento del contributo.

Gli approfondimenti investigativi hanno evidenziato come le imprese controllate non avrebbero potuto ottenere il contributo od il finanziamento agevolato, in quanto già destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia, emessi dalla Prefettura di Reggio Emilia, nel 2020 e 2021, sulla base degli elementi informativi “circa la contiguità” dei soggetti ad un’organizzazione di stampo mafioso.

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