Comincia così il commovente post di Carlo Verdone. Quello che sta diventando virale perché punto di ritrovo virtuale di tutti gli estimatori dell’artista cult dell’underground romano e dell’attore/regista. Tutti insieme come una grandissima, variegata, pittoresca famiglia che si raccoglie per piangere un caro scomparso. Prematuramente scomparso.
Perché a 67 anni Richard era ancora in piena attività e entusiasta per i nuovi progetti in cantiere.
“Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, “TVA 40″. Era stravagante, un po’ folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film”, racconta Verdone.
“E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo “Jukebox all’Idrogeno” in Maledetto il Giorno… Fu fantastico. Professionale e meticoloso – dettaglia malinconico – La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, si sdoganava il proibito. Era sempre la periferia ad inventare. Perché la borghesia non ha mai inventato nulla. Massimo Marino, Alberto Marozzi, I Falchi della Notte erano il simbolo di una Roma moderna, futurista e trasgressiva”.
“Metti il distorsore in cielo, Richard !”, conclude Carlo Verdone.
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