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Rocco Siffredi in lacrime fa una rivelazione da brividi: “É tutto vero, non invento”

Pubblicato il 18 Marzo, 2024

Rocco Siffredi, conosciuto con lo pseudonimo di Rocco Antonio Tano, è un noto professionista nel campo dell’intrattenimento per adulti e un regista di origine italiana. Il suo nome d’arte è un omaggio al personaggio di Roch Siffredi, interpretato da Alain Delon nel film di gangster Borsalino. Recentemente, una serie televisiva intitolata “Supersex” è stata rilasciata su Netflix, narrando la sua biografia e il suo ingresso nell’industria cinematografica per adulti. Di recente, Siffredi ha concesso varie interviste per promuovere questa nuova serie originale di Netflix basata sulla sua vita. Durante una conversazione nel podcast BSMT, l’artista ha condiviso non solo dettagli sulla serie, ma ha anche condiviso episodi salienti della sua vita e ha reso una confessione che ha lasciato gli ascoltatori a bocca aperta.

ROCCO SIFFREDI IN LACRIME FA UNA RIVELAZIONE TERRIFICANTE

Recentemente, Rocco Siffredi è stato protagonista di varie interviste volte a promuovere la nuova produzione di Netflix che racconta la sua vita, dal titolo Supersex. Durante una conversazione nel podcast BSMT, oltre a discutere della serie, l’attore ha condiviso episodi della sua biografia e ha rivelato un’inquietante confessione. Siffredi ha parlato di un sogno in cui è stato visitato dal “Diavolo” che gli avrebbe richiesto l’anima, un’esperienza che lo ha profondamente colpito. Con evidente commozione, ha riflettuto: “La mia mente è un mistero persino per me. Da bambino, ho sognato di poter volare. Dopo la morte di mio fratello, forse cercavo rifugio in quei sogni per sfuggire alla tristezza che permeava il lutto. Nei miei sogni, sapevo come librarmi in aria e non vedevo l’ora di andare a dormire per provare quella sensazione di libertà”.

UN RACCONTO MOLTO TOCCANTE

Durante l’intervista al podcast BSMTRocco Siffredi ha aggiunto: “Poi ho iniziato a sognare il Diavolo, un vecchio, un tipo sempre impersonato… sai perché lo chiamo Diavolo? Perché questo vecchio a un certo punto mi diceva ‘non ti preoccupare Rocco, ci penso io a te, ci penso io a tutto’. Questo è un sogno vero e che ho fatto più volte, è tutto vero non invento. Questo sogno l’ho fatto da bambino, l’ho fatto a 20 anni, poi ho fatto questi incubi con mia moglie che di notte preoccupata mi svegliava e mi diceva ‘la smetti di fare questo incubo di m***a?’. E io dicevo ‘no aiuto c’è il Diavolo che rivuole la mia anima’. Credimi, tu credimi… [si emoziona]. Veniva,, tornava, veniva e tornava sempre e questo è come se nella mia vita ci fosse qualcosa. Mi sono detto ‘ma è possibile che forse per aiutare la mia famiglia ho ricevuto questa roba qua per davvero?’. Come una croce da portare e mi devo sacrificare per aiutare la mia famiglia? Sì bravo”. 

Infine, Rocco Siffredi ha detto: “Poi quello che in assoluto è chi non capisce questa parte qui… i film, l’essere sul set vivendo senza tabù è stato la mia salvezza e non la mia distruzione. Poi così ho aiutato la mia famiglia. Se non avessi fatto questo lavoro avrei sofferto di depressione e anche pesante. Quando tu nasci con questa roba qui da bambino diventa complicato”.

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