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Rotture in serie dei macchinari del Goretti: fuori uso tre TAC in 48 ore

L’assenza di questi macchinari ha indotto la direzione sanitaria a dirottare alcuni pazienti verso altri nosocomi

Pubblicato il 8 Agosto, 2023

L’ospedale Santa Maria Goretti a Latina si trova di fronte a un’altra sfida, questa volta legata alla disponibilità di alcune importanti apparecchiature mediche. La notizia che il servizio di Radiologia Interventistica funzionerà solo per metà giornata fino al 10 settembre a causa della carenza di medici ha scosso la comunità locale. Ma le difficoltà non finiscono qui. Come riportano i colleghi de Il Messaggero, poi, una serie di rotture consecutive di apparecchiature Tac ha lasciato lo stesso reparto senza la capacità di effettuare esami con la TAC.

La Catena di Eventi: L’ospedale ha iniziato a sperimentare problemi con le sue apparecchiature mediche già la settimana scorsa. La Tac nel Pronto Soccorso, comunemente nota come “G.E.”, ha avuto un guasto, ma le ripercussioni non sembravano gravi in quanto c’erano potevano essere utilizzati altri macchinari presenti all’interno del nosocomio. Tuttavia, le cose sono peggiorate quando altre due apparecchiature Tac si sono rotte consecutivamente nei giorni seguenti.

Soluzioni Temporanee e Complicazioni: La direzione dell’ospedale ha dovuto agire rapidamente per far fronte a questa emergenza. Gli esami programmati sono stati deviati verso l’ospedale Fiorini di Terracina, ma questa soluzione ha portato a una serie di complicazioni. L’ospedale Fiorini funziona solo per metà giornata, costringendo un radiologo del Santa Maria Goretti a fare il turno di notte a Terracina. Inoltre, c’è il timore che l’apparecchio del Fiorini possa andare sotto stress a causa del carico di lavoro aggiuntivo, mettendo a rischio ulteriormente l’erogazione dei servizi.

La Ricerca di Soluzioni: La direzione sanitaria e aziendale dell’ospedale, oltre ad affrontare l’emergenza, sta cercando soluzioni a lungo termine. C’è un tentativo in corso di trovare un accordo con l’Icot di Latina per trasferire una parte dei pazienti che necessitano di esami Tac. Tuttavia, resta il dilemma di quanto tempo questa situazione potrà durare e quale impatto avrà sull’assistenza sanitaria complessiva.

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