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Russia

“La Russia costringe ad arruolarsi senzatetto e rifugiati ucraini”: le inquietanti testimonianze

Pubblicato il 12 Ottobre, 2022

Le autorità della Russia starebbero mobilitando uomini dei gruppi più vulnerabili, presi nei centri di associazioni caritatevoli o negli ostelli dove vivono i migranti, per mandarli al fronte nella guerra contro l’Ucraina.

Lo scrive il sito Mediazone, rilanciato da Moscow Times.

L’associazione “Cibo non bombe” che offre pasti ai senza tetto di Mosca, ha denunciato che decine di persone senza fissa dimora sono state prelevate nelle strade e portate a forza all’ufficio di leva.

“La polizia è venuta. Hanno visto una coda di gente in attesa di cibo, li hanno presi per la collottola, contro la loro volontà”, ha raccontato il responsabile dell’associazione caritatevole ortodossa Hangar della salvezza, raccontando che i coscritti sono stati caricati su un autobus e portati al centro di reclutamento.

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Secondo testimonianze raccolte da Mediazone, le autorità hanno anche fatto irruzione negli ostelli dove alloggiano migranti, tassisti e venditori ambulanti.

Il Travel Inn di Mosca è stato circondato dalla polizia l’otto ottobre. Gli agenti hanno chiesto i documenti di tutti i presenti. Ad una parte degli uomini sono stati sequestrati i passaporti e consegnate le cartoline di precetto, con l’ordine di presentarsi il giorno dopo al centro di arruolamento.

Intanto, alcuni rifugiati della città ucraina di Mariupol sono stati arruolati nell’esercito russo, secondo quanto scrive il sito indipendente russo Verstka.

La mobilitazione sarebbe avvenuta nella città russa di Lipetsk.

Alcuni profughi hanno raccontato che la chiamata alle armi è arrivata a uomini di Mariupol che avevano trovato lavoro alla locale acciaieria Novolipetsk e avevano ricevuto la cittadinanza russa.

Una donna di Mariupol ha detto che un suo concittadino di 25 anni è stato mandato al fronte subito dopo aver ricevuto il passaporto russo.

“Mandare in guerra persone che ne sono appena fuggite è orribile – ha commentato – mio marito ed io non abbiamo voluto il passaporto russo. Speriamo sempre di andarcene”.

“Ma dopo il referendum, Mariupol è stata annessa alla Russia. Ciò significa che siamo automaticamente cittadini russi e i nostri uomini possono essere mobilitati?”, si è chiesta la donna.

Attaccata dalle forze russe il 2 marzo, Mariupol si è arresa il 20 maggio dopo un lungo e sanguinoso assedio costato la vita a migliaia di civili.

Molti abitanti sono stati costretti a rifugiarsi in Russia, anche contro la loro volontà.

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