Pubblicato il 28 Marzo, 2024
Cinque anni fa il tabaccaio Franco Iachi Bovin sparò e uccise il giovane Ion Stavila, sorpreso a rubare nel suo negozio insieme ad altri due complici. Adesso i giudici, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata da parte della Procura di Ivrea, hanno deciso di mandare l’uomo a processo con l’accusa di omicidio volontario.
Il processo
Il processo a carico del tabaccaio di Pavone Canavese inizierà il prossimo 10 maggio, data in cui è fissata la prima udienza. Si procederà con il rito abbreviato, così come chiesto dalla difesa, convinta di poter dimostrare l’innocenza dell’uomo basandosi sul concetto di legittima difesa.
In particolare i suoi avvocati, Mauro Ronco e Sara Rore Lazzaro, come ha riportato Fanpage hanno detto di voler sostenere l’applicabilità della nuova legge sulla legittima difesa: “Chiederemo l’assoluzione ai sensi della nuova legge sulla legittima difesa” – hanno detto.
I fatti
I tragici fatti si sono svolti la notte tra il 6 e il 7 giugno del 2019, quando Franco Iachi Bonvin fu svegliato dall’allarme alle 3 di notte nel suo negozio, che si trovava proprio sopra il suo appartamento. L’uomo fece fuoco e Ion Stavila, uno dei ladri, fu ferito a morte.
In un primo momento il tabaccaio fu accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa ma la giudice, dopo aver analizzato le prove, chiese alla procura di cambiare l’atto di accusa. Iachi Bonvin dichiarò di aver sparato dopo una colluttazione, ma in seguito all’autopsia fu stabilito che il colpo fu esploso dall’alto e a distanza.
Gli avvocati puntano sulla normativa sulla legittima difesa che nel 2019 aveva ristretto l’ambito della punibilità in caso di reazione ad un furto e che tiene conto anche dello stato di grave turbamento psicologico in cui si trova la vittima in una situazione di pericolo. Nel processo non si costituirà parte civile la compagna dell’uomo deceduto, essendo già stata risarcita.
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