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“La sposa è russa, niente nozze”: l’incredibile odissea di Alina e Alberto

Pubblicato il 6 Luglio, 2022

La guerra tra Russia e Ucraina che va avanti da mesi sta avendo effetti collaterali in tutto il mondo, di cui ne stanno pagando le conseguenze molti cittadini russi. I tennisti di cittadinanza russa sono stati esclusi dal torneo di Wimbledon e addirittura qualche mese fa fu censurato un corso su Dostoevskij all’Università Bicocca.

Anche una ragazza russa, che doveva sposarsi, ha vissuto molte peripezie per la sola “colpa” di essere nata in Russia. Tantissimi Comuni si sono infatti rifiutati di sposarla, adducendo come scusa il fatto che ci sono sanzioni commerciali ed economiche in atto contro la Russia.

Dopo una vera odissea la ragazza ha finalmente coronato il suo sogno d’amore, anche se in un posto piuttosto insolito.

Le disavventure di Alina Katrina, la modella russa che nessuno voleva sposare

Potrebbe sembrare il titolo di un libro della letteratura russa dell’800, ma è la drammatica realtà: Alina Katrina, modella 29enne, da tempo stava progettando di unirsi in matrimonio con il compagno Alberto Mazza, un 33enne di Lecco.

La giovane coppia ha dovuto incassare diversi no da parte dei Comuni, che si sono rifiuti di unirli al matrimonio, prima di trovare un Comune disposto a sposarli: quello di Mortarone, un piccolissimo paesino di appena 31 abitanti che è anche il più piccolo borgo d’Italia.

Un matrimonio per pochi intimi

Alberto e Alina hanno finalmente potuto pronunciare il fatidico sì domenica 3 luglio, in un clima raccolto ma decisamente festoso. I pochissimi abitanti, che come ha sottolineato il sindaco non sono abituati alle celebrazioni, hanno partecipato con gioia all’unione dei due giovani.

Proprio il sindaco di Mortarone, Dario Pesenti, in un’intervista a Il Giorno ha raccontato questa vicenda così singolare: “Celebrare il matrimonio di Alberto e Alina non è stato semplice, ho dovuto recuperare molte scartoffie e acquisire la documentazione tramite il consolato”.

Arriva poi una frecciatina agli altri colleghi sindaci: “Da quanto mi hanno riferito in altri Comuni hanno rifiutato la loro richiesta col pretesto che Alina è una cittadina russa e che ci sono sanzioni economiche e commerciali verso la Russia in seguito alla guerra in Ucraina.

Personalmente credo che abbiano accampato semplicemente una scusa per spingerli a rivolgersi altrove, per non occuparsi delle noie burocratiche, poiché non mi risulta che ci siano impedimenti a unire cittadini russi in matrimonio”.

Del resto Morterone ha sempre dimostrato di avere un animo tollerante e liberale, infatti dopo la bocciatura del ddl Zan ha imposto una multa di 500 euro per chiunque compia azioni discriminatorie verso persone gay, lesbiche, bisessuali o trans sia sul territorio sia sulle pagine web legate al paese.

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