Di Gordiano Lupi
Fabio Strinati è un poeta prolifico. Fa molto altro, come scoprirete nella nota biografica pubblicata in calce, tratta dalle edizioni francese e tedesca delle enciclopedie on line Wikipedia. Io l’ho scoperto come poeta, credo ci aver intuito le sue potenzialità sin dalle prime liriche, brevi e intense, dotate di una musicalità intrinseca, pur senza rispetto di rime e di regole classiche del verso. Alcuni anni fa, Fabio scrisse un bel libro di poesia (Dal proprio nido alla vita), un poemetto lirico e di comprensione immediata, ispirandosi a un mio libro a tema adolescenza: Miracolo a Piombino – storia di Marco e di un gabbiano. Tutto parte dalla frase di Paul Nizan (Ho avuto vent’anni e non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età della vita), ma Fabio va oltre e scava nei misteri profondi di un’età complessa. L’ultima raccolta di Strinati, invece, è dedicata alla nonna scomparsa, dimostrazione di grande amore e di sensibilità, partendo da una definizione che viene spontanea: la nonna è una madre che ha avuto una seconda opportunità. Le poesie di Strinati contenute nel libro Nei cinque sensi e nell’alloro sono una sorta di preghiera laica, una scoperta di profumi e odori, di voluttuose simmetrie composte di parole. Fabio Strinati afferma: “La poesia ha bisogno di un respirare lento. Quando si rallenta si vedono anche le cose più piccole; la poesia si nasconde nelle cose sottili, quelle che noi non possiamo toccare ma che sono fondamentali ed essenziali per far emergere in superficie tutta la naturalezza del sentimento. I miei punti di riferimento sono: I fiori del male di Baudelaire, L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, Foglie d’erba di Walt Whitman, Ossi di seppia di Eugenio Montale, e tutti i racconti di Edgar Allan Poe. Un grandissimo scrittore che mi ha influenzato da morire è Tiziano Sclavi, il più grande fumettista italiano di sempre. Ho tutta l’intera collana di Dylan Dog. Meraviglioso”.Leggiamo alcune liriche tratte da Nei cinque sensi e nell’alloro.
Nel regno di Dio riposano le anime,
nella perpetuità
e nel silenzio: tutto così lieto,
nel pertugio, una luce di ritorno
ch’è preghiera fertile
che mi riscalda l’anima.
*
Ho ascoltato la Tua voce
tra gli alti cipressi
e le colline verdeggianti:
ho respirato la Tua storia,
compreso il messaggio
della moltitudine
tra gli alberi da frutto,
i rovi e i gelsomini.
*
Nel sole e nella luna
risiedono le luci del Creato,
le dimensioni rischiarate,
la resurrezione della vita:
le vaste pianure del cielo,
le sorgenti, nate dal tocco sidereo.
Fabio Strinati (San Severino Marche, 19 gennaio 1983) è un poeta, scrittore, esperantista e compositore italiano. Ha pubblicato anche poemetti, preghiere e aforismi. Debutta come poeta nel 2014 con il libro Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo. È presente in diverse riviste e antologie letterarie: da ricordare Il Segnale, rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini; la rivista Sìlarus, fondata da Italo Rocco; il bimestrale di immagini, politica e cultura Il Grandevetro; la Gazeta Dielli; 451 Via della letteratura della scienza e dell’arte. Sue poesie sono state tradotte in romeno, in bosniaco, in spagnolo, in albanese, in francese e in inglese, mentre in lingua catalana è stato tradotto da Carles Duarte i Montserrat, e in lingua croata, dalla poetessa Ljerka Car Matutinovic.È inoltre il direttore della collana poesia per le Edizioni Il Foglio e cura una rubrica poetica dal nome Retroscenasulla rivista trimestrale Il Foglio Letterario.
"Lotta contro precarietà, per la sicurezza e per salario minimo"
Una vera e propria serata da discoteca, senza autorizzazioni, quella bloccata nel tardo pomeriggio del…
La Polizia di Stato ha tratto in arresto D.A. 50enne palermitano ritenuto responsabile del reato…
Il corpo senza vita di un uomo di 45 anni è stato trovato in spiaggia…
Dopo gli episodi dei giorni e delle settimane scorse, ancora violenza nel Salento. Una lite…
Soltanto due mesi e mezzo fa la morte improvvisa di un bimbo di appena due…