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Tangenti alla Protezione Civile, Lerario si dimette e chiede la scarcerazione

Pubblicato il 15 Gennaio, 2022

Aveva fatto molto scalpore, lo scorso 23 dicembre, l’arresto per tangenti alla Protezione Civile di Mario Lerario. Il responsabile della Protezione Civile pugliese era stato arrestato con l’accusa di aver intascato due tangenti da altrettanti imprenditori. L’ormai ex capo era già stato sospeso dal suo incarico, ma ora ha firmato, direttamente dal carcere, le su dimissioni formali spedendole agli organi competenti. Il suo avvocato difensore, Michele Laforgia, ha quindi depositato al gip una istanza per la revoca della misura cautelare ritenendo cessate le esigenze cautelare proprio sulla base delle avvenute dimissioni.

Tangenti alla Protezione Civile, prossima udienza fissata per il 20 gennaio

Il gip, dopo il parere della Procura, deciderà nei prossimi giorni sul caso delle presunte tangenti alla Protezione Civile. Fissata per il 20 gennaio prossimo, intanto, l’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame, alla quale la difesa potrebbe rinunciare se il gip decidesse prima. L’indagine nell’ambito della quale Lerario è indagato insieme con altre sette persone, un funzionario regionale e sei imprenditori, riguarda presunte vicende di corruzione legate alla realizzazione dell’ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari e altri appalti pubblici relativi prevalentemente alla gestione della pandemia.

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