Pubblicato il 24 Gennaio 2022
Questo battagliero comunicato spicca sulla saracinesca chiusa del ristorante “18 commensali”, a Taranto.
«A causa della persecuzione psico-pandemica e del criminale progetto di distruzione di tutte le attività commerciali, tutto lo staff informa che non diventeremo mai complici di questo sistema e che la nostra protesta silenziosa sarà quella di restare a casa piuttosto che trasformarci in controllori discriminanti. Con la speranza di dirvi “a presto”». Questo battagliero comunicato spicca sulla saracinesca chiusa del ristorante “18 commensali”, a Taranto, e porta le firme di Pamela (proprietaria), Massimo (pasticciere), Daniele (barista), Gina (primo chef), Lina (coordinatrice pulizie).
Titolare e dipendenti, quindi, sono accomunati nell’aperto dissenso verso i decreti che, passo dopo passo, hanno portato alle misure stabilite dal governo per arginare gli effetti della pandemia. «Ci tengo a sottolineare subito che non deve passare il messaggio che siamo contro la vaccinazione – precisa subito Pamela Rocchetto, proprietaria del ristorantino e del B&B collegato – non posso approfondire questo tema perché non ho le competenze necessarie».
Parla la proprietaria
Poi aggiunge: «Dico che la nostra costituzione lascia libertà di scegliere se vaccinarsi o meno, difatti la metà di noi è vaccinata, altri no, altri hanno completato metà ciclo. È una situazione imbarazzante dover controllare temperatura e certificati e anche quando era possibile entrare col tampone non trovavo giusto che il cliente che vuol venire a mangiare da me debba prima spendere altri soldi per fare il tampone.”
“Ribadisco, la mia è una forma di protesta, nel mio staff ci sono vaccinati e non e io mi troverei di fronte al ruolo di dover procedere a eventuali sospensioni senza stipendio. Lo trovo criminale. Perciò abbiamo deciso di chiudere perché siamo stanchi di questo sistema oppressivo e discriminatorio. Pur pagando le tasse siamo stati privati della nostra libertà».
Pamela Rocchetto ha deciso di protrarre questa forma estrema di protesta sino a quando i decreti governativi non cambieranno le norme e le restrizioni non saranno cancellate. Il ristorante, il cui nome deriva proprio dal fatto che può ospitare al massimo 18 persone, resta chiuso ma «i contratti sono tutti ancora in piedi – dice la titolare di Taranto – io non voglio discriminare nessuno”. Le reazioni su Facebook sono state immediate e numerose. E sono tutte di condivisione e sostegno alla signora Rocchetto.