Ex Ilva di Taranto, le parole del presidente: “Qui investimenti, ma immagine di Taranto è ancora disastrata”

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“L’immagine che la città di Taranto ha all’esterno – ha aggiunto – è di una realtà disastrata”

Dopo la messa celebrata ieri in stabilimento, Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, ha incontrato gli industriali tarantini. Ha parlato di industria e finanza, investimenti e immagine. «Acciaierie d’Italia sta investendo in ricerca e sviluppo affinché Taranto diventi il polo della decarbonizzazione e dell’industria verde: la città, però, dovrà cambiare la sua narrazione».

A cosa si riferisce? L’ha detto lui stesso dopo aver precisato che l’azienda ha speso 800 milioni in interventi ambientali. “Possiamo sicuramente affermare che oggi Taranto è la città dove le best practices di produzione risultano essere più avanzate rispetto a tutte le altre città siderurgiche del mondo”.

C’è un però. E riguarda la stampa. “L’immagine che la vostra città ha all’esterno – ha aggiunto – è di una realtà disastrata. Ma quando si arriva qui, ci si rende conto che la narrazione dei media è diversa dalla realtà, ci si trova davanti ad una città bella, dalla preponderante base industriale, con una forte connotazione imprenditoriale ma con un contesto molto gradevole e ben diverso da quello che passa attraverso i media. Una città che non occupa più le prime posizioni nelle classifiche dell’inquinamento ma che nonostante tutto continua ad infliggersi un danno pesante di immagine”.


La gestione finanziaria

Passando agli aspetti di gestione finanziaria ha confermato di essersi “impegnato fortemente per lavorare col sistema bancario e quindi ripristinare condizioni di normalità. In parte siamo riusciti a fare dei passi avanti con l’operazione di 1,5 miliardi siglata con Morgan Stanley, ora stiamo trattando un’altra operazione importante; quindi, pensiamo che nel giro di qualche mese la situazione finanziaria si dovrebbe normalizzare. Questo avrà positivi riflessi un po’ su tutto: ma parliamo di prospettive nel breve periodo».

Taranto
Lo scenario

La gestione operativa dello stabilimento è stato un altro capitolo toccato da Bernabè. “C’è un piano – ha sottolineato – che per il momento è tecnico- industriale, che dovrà trovare una sua stabilità di azionariato e i suoi punti di finanziamento, ma che è sicuramente un piano dove le idee sulle cose da fare sono ben precise e che presenta delle tempistiche definite e molto articolate”.

Poiché la prospettiva è la decarbonizzazione serve una “trasformazione radicale sull’approvvigionamento energetico. Il nostro benessere – ha aggiunto – è stato finora costruito sull’energia fossile abbondante e a basso costo: dal carbone al petrolio. Oggi abbiamo la necessità di avviare una grande innovazione nei processi, nei prodotti. Una rivoluzione che riguarda ovviamente anche l’acciaio. Oggi sappiamo che ci sono modi diversi di produrlo e noi l’idea di come farlo in modo innovativo ce l’abbiamo”.


Le parole del presidente di Confindustria Taranto, Toma

Dal canto suo il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, ha condiviso l’idea sulla “necessità di poter generare una diversa percezione dell’industria intesa come cultura industriale, moltiplicatrice di ricchezza e partner del territorio. E questo lo possono fare solo le nostre imprese, con le loro eccellenze conosciute in ogni angolo del mondo”. E mentre a Taranto Bernabè ragionava con gli industriali a Genova, dove c’è il secondo sito per importanza di Acciaierie d’Italia, due incidenti in quattro giorni nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano hammp messo a rischio l’incolumità dei lavoratori.


Il nuovo incidente all’acciaieria

S’è verificata la rottura di un paranco e di un cavo che hanno provocato la caduta di bobine di metallo di alcune tonnellate. A seguito di questi fatti la Asl3 ha disposto un fermo per motivi di sicurezza del treno di laminazione a freddo del ciclo latta, noto come Taf 2, che «comanda», in quanto ne costituisce il primo passaggio, tutto il ciclo della latta dello stabilimento. La decisione dopo una lunga ispezione. La Asl ha prescritto «l’adozione immediata di misure per far cessare il pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori».


L’atto di accusa di Labriola (Fi)

Intanto, la deputata tarantina di Forza Italia, Vincenza Labriola, sostiene che “il racconto della città va cambiato piuttosto con atti concreti, con la bonifica del territorio, con il rilancio di un’acciaieria che sia compatibile con la salute, l’ambiente e che dia priorità ai lavoratori che devono essere ben retribuiti e messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza”.

Corriere della Sera

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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