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Taranto: Una giornata piena di aquiloni per parlare della sindrome di down

Pubblicato il 18 Marzo, 2022

Comprensivi Martellotta e Viola unica visione sul tema dell’inclusione e del rispetto

Saranno i coloratissimi aquiloni, che dalle finestre e dai cancelli del Comprensivo V. Martellotta di Taranto, lunedì 21 Marzo richiameranno l’attenzione di grandi e piccini in occasione della Giornata Mondiale delle persone con la sindrome di Down (WDSD – World Down Syndrome Day): un appuntamento voluto da Down Syndrome International e sancito ufficialmente da una risoluzione dell’Onu.

A tal proposito Lunedì 21 si ritroveranno in streaming in una Tavola Rotonda tutti i plessi degli Istituti Comprensivi di Taranto, Martellotta e Viola, che hanno particolarmente a cuore il tema. La scelta della data dell’evento, istituito per diffondere maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, e creare una nuova cultura della diversità e promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con tale sindrome, non è casuale.
Infatti la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.

‘Tienimi la mano e fammi volare’ sarà il fil rouge della manifestazione, proprio come gli aquiloni che si librano in cielo, che i bimbi, gli alunni e gli studenti hanno costruito per addobbare le finestre e i cancelli dei Plessi.
Alla tavola rotonda parteciperanno oltre delle rappresentanze di studenti docenti, la DS dell’IC Viola, Marilena Salamina , il Dr. Nino Leone, Presidente AIPD sez. Taranto, il DS del IC Martellotta, Gianni Tartaglia.

Argomenti questi di cui non se ne parla mai abbastanza – chiariscono all’unisono i due Dirigenti scolastici, Tartaglia e Salamina – dalla necessità di attivare percorsi abilitativi precoci mirati e veramente individualizzati, perché ogni persona è unica, ad una scuola realmente inclusiva nei fatti e non solo nelle norme.

Per quanto riguarda la vita adulta – spiega il presidente Nino Leone – il distacco dalla famiglia di origine e la possibilità di lavorare sono certamente conquiste possibili per molte persone con sindrome di Down, ma , che richiedono adeguato impegno delle Istituzioni. (CS)

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