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Tecnica dello sputo, così derubavano e terrorizzavano i clienti allo sportello bancomat

Pubblicato il 28 Giugno, 2022

Rapinatori e malviventi purtroppo si inventano sempre truffe nuove per raggirare e derubare i cittadini, soprattutto se si tratta di persone deboli e indifese come gli anziani.

La nuova truffa in circolazione si chiama tecnica del lama, o anche tecnica dello sputo, e trae origine proprio dal “modus operandi” dei truffatori che sputano all’indirizzo del bancomat nel momento in cui una persona sta prelevando denaro.

Per diverso tempo questa tecnica è stata messo in atto a Trieste ad opera di un gruppo di delinquenti, che prendevano di mira soprattutto persone anziane intente a prelevare.

In manette è finita una 18enne di origini rumene, incastrata dalle telecamere di videosorveglianza, che ha preso parte a più colpi insieme alla banda indagata.

Come funziona la tecnica dello sputo?

Il “modus operandi” della rapina era sempre lo stesso: i malviventi si disponevano in gruppo alle spalle della persona che stava per prelevare, fingendosi dei normali clienti ma, dopo che la vittima aveva inserito il pin ed indicato la cifra da prelevare, iniziavano a sputare sullo schermo del bancomat, rendendo di fatto impossibile il prelievo.

La vittima, frastornata ed impaurita, si allontanava istintivamente temendo un’aggressione e proprio in quel momento entravano in gioco gli aggressori, che afferravano il denaro e poi fuggivano.

Tra le tante vittime c’è una donna di Trieste, la quale ha raccontato la sua disavventura e fornito preziosi dettagli ed indizi alle forze dell’ordine per risalire all’identità della 18enne, il cui volto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza.

La ragazza, di origini rumene, in realtà è un volto noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali ed è stata rintracciata dai carabinieri di Villa Opicina, impegnati in un’operazione di controllo sul territorio insieme ai militari del Nucleo Radiomobile di Aurisina ed ai militari della stazione di Basovizza.

La 18enne, che tra l’altro è anche incinta e sulla quale pendeva una precedente ordinanza di custodia cautelare del Tribunale dei minori, per il momento è trattenuta presso un istituto di pena per minori.

L’attenzione è adesso rivolta verso gli altri componenti della banda che, almeno per ora, non sono stati ancora individuati.

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