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Torna a splendere la “Madonnina dei Colli”, a Sezze, dopo il restauro del comitato di quartiere

La preziosa effige sacra era rimasta vittima di un piccolo incendio, causato da alcune candele votive. Il comitato ha provveduto alla sistemazione ed al restauro

Pubblicato il 22 Settembre, 2023

La Madonnina ai Colli torna a splendere grazie all’opera dei volontari del comitato di quartiere.

L’ultimo restauro è stato portato a termine nei giorni scorsi dopo che la struttura era stata coinvolta in un piccolo incendio, probabilmente innescato da candele votive lasciate dai fedeli.

Come ci informano dal comitato, i lavori hanno interessato l’eliminazione dei fumi segni del fumo nel gesso della statua, la sistemazione della parte in gesso danneggiata, il restauro del colore di tutta la Madonnina, il riposizionamento di un nuovo rosario e l’impianto nuovo dell’illuminazione. A questo bisogna aggiungere la sistemazione della siepe, la pulizia delle immondizie.

La storia di questo vero luogo di culto ha inizio negli anni 50 quando alcuni frati cappuccini, provenienti dalla POA di Amentea, arrivarono in zona. A Padre Averardo D’Arezzo fu assegnata la gestione della chiesetta di campagna ai Colli denominata “Madonna dei Colli” ai piedi del Monte Trevi. Lo stesso padre Averardo, con l’aiuto dei parrocchiani e di facoltosi industriali del nord, costruì in via Sorana una struttura molto ampia inaugurata nel 1958. La struttura, conosciuta come “asilo”, comprendeva laboratori per l’arte del cucito e del ricamo per le giovani ragazze della zona, l’asilo per i più piccoli e stanze da gioco e socializzazione per i ragazzi più grandi.

All’esterno della struttura, poi trasformata in casa di riposo per anziani, con l’aiuto di un muratore della zona, Cristoforo Maiorani, e di Gino, il figlio di otto anni, fu eretta una piccola grotta in tufo dove posizionare la statua della Madonnina.

Nel tempo i vari parroci che si sono succeduti hanno provveduto alla sua conservazione mantenendola in ottimo stato.

Negli ultimi anni, però, la madonnina è stata un po’ trascurata. Per mantenere la memoria di quel luogo e visto l’affetto che gli abitanti della zona nutrono per la piccola effige, il comitato, ormai da circa un decennio, si prodiga per la sua cura, quando necessario, a titolo di volontariato.

A distanza di 60 anni Gino, oggi 68enne, è ancora uno dei più fervidi custodi e si prodiga per la Madonnina con amore e devozione.

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