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Matteo Verdesca e Donatella Miccoli in una immagine tratta dal profilo Facebook dell'uomo. Una donna di 38 anni, Donatella Miccoli, è stata uccisa con una coltellata da suo marito che al momento è ricercato. L'omicidio è avvenuto la scorsa notte nella loro abitazione a Novoli (Lecce), poco prima delle 2. A quanto si apprende, in casa non c'erano i loro figli che sarebbero stati portati dal marito a casa della nonna. Il nome del marito in fuga è Matteo Verdesca. Ieri sera Donatella, suo marito e i loro figli sono stati visti insieme in piazza per la festa di San Luigi. Secondo prime testimonianze, i vicini di casa li avrebbero sentiti litigare. Le ricerche del marito sono in corso anche con l'ausilio di un elicottero. FACEBOOK MATTEO VERDESCA

Tragedia di Novoli. Le ultime ore prima dell’omicidio e la decisione sui funerali

Pubblicato il 20 Giugno, 2022

Il giorno dopo il dolore è ancora più forte e la rabbia lascia spazio all’incredulità, alla rassegnazione e ad una tristezza ancora più desolante. Novoli, ma in generale l’intera comunità salentina, è sotto choc ed emergono altre importanti novità e retroscena circa il terribile episodio avvenuto tra sabato notte e domenica mattina nel piccolo comune del Nord Salento. Matteo Verdesca, 38enne originario di Veglie, ha ucciso con quattro coltellate, intorno alle due di notte, la moglie, quasi 39enne, Donatella Miccoli, nella loro camera da letto, all’interno della loro abitazione a Novoli. Dopo aver passato la serata insieme ai loro due bimbi, rispettivamente di sette e due anni, alle giostre durante la festa del paese, i due sono rincasati.

Una storia su Instagram di lei: “Insieme siamo la fine del Mondo”, la didascalia sotto la foto che ritrae la coppia apparentemente felice. Poi, un commento sotto la storia. Commento, a quanto pare, non gradito da Matteo che avrebbe fatto partire il litigio, poi terminato in tragedia. Questo, almeno secondo alcune testimonianze, tra cui alcune amiche di Donatella, l’origine del loro “ultimo litigio”, uno dei tanti avuti per gelosia dalla coppia. Matteo, preso dal panico, fugge e fa perdere le proprie tracce a bordo della Renault Clio di proprietà della moglie, ma prima di suicidarsi, va dalla madre. “Mamma, ho fatto un casino. Prendi i bimbi, mi uccido”. Questo un altro elemento che emerge dall’ultima discussione di Matteo con la madre, a Veglie nella sua casa natale. L’atto finale di questa assurda storia, come sappiamo, è il corpo carbonizzato dell’uomo ritrovato all’interno dell’auto, in campagna, nella tarda mattinata di ieri.

Le due salme sono ancora a disposizione del sostituto procuratore di turno che disporrà le autopsie per le prossime ore. Poi, non appena l’autorità giudiziaria darà il consenso alla restituzione delle salme, tra mercoledì e giovedì, saranno celebrati i funerali in maniera separata. Quelli di Matteo a Veglie, il suo comune, quello di Donatella nella Chiesa Madre “S. Andrea Apostolo” dove a celebrarli sarà il vescovo di Lecce monsignor Secchia. I bambini, intanto, sono stati affidati oggi ai nonni materni. Attorno a loro, l’amore e l’affetto di nonni e zii, ma anche una vita purtroppo segnata per sempre da questa tragedia. Per i bimbi sono stati anche attivati i servizi sociali perché, come accade sempre di rito in questi casi, si dovrà decidere circa il loro affidamento.

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