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Tribunali dei minori, evitare che siano soppressi: un progetto di legge

Pubblicato il 3 Luglio, 2020

“Abbiamo avviato una serie di audizioni, con la condivisione dei sindaci, dei Presidenti degli ordini forensi, dei Presidenti dei Tribunali, per chiedere ed ottenere la modifica del Decreto Legislativo n.155/2012 che sancisce la soppressione dei tribunali minori. Il presupposto della soppressione sono i costi per il mantenimento di queste strutture“. Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali di Vasto, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio. “Non è il tempo delle polemiche, ma di soluzioni  concrete per dare certezza di continuità all’attività dei cosiddetti tribunali minori, tra i quali quelli di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona”. I due consiglieri regionali della Lega Abruzzo sono tra i firmatari del progetto di legge: “la nostra proposta prevede 3 nuovi articoli, in base ai quali i tribunali soppressi possono riprendere appieno le proprie funzioni giudiziarie nelle loro sedi, a condizione che le spese di gestione  e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano integralmente a carico del bilancio degli enti locali e della Regione richiedente. Resterebbero a carico dello Stato le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria. Se Regione e Comuni riusciranno a farsi carico delle spese per il mantenimento delle strutture sedi di Tribunali, con una convenzione il Ministro di Giustizia e le Regioni potranno stabilire i termini per consentire la riapertura dei presidi giudiziari. Una volta recepito il progetto di legge, lo stesso Ministero dovrà provvedere alla riformulazione o riapertura delle piante organiche dei Tribunali sub provinciali riattivati ed alla loro copertura. Noi ci stiamo impegnando come Regione a fare la nostra parte per arrivare a una soluzione e pare strano che il primo cittadino di Vasto e il ministro Bonafede, entrambi della stessa cordata politica Pd-5S, non riescano a trovare la sintesi definitiva”, chiosano i consiglieri leghisti.

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