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Ucraina

Ucraina: raid russi uccidono 13 bambini e una donna incinta a Kharkiv

Pubblicato il 1 Ottobre, 2022

Si aggrava il bilancio dell’attacco russo contro un convoglio di auto di civili ucraini in fuga dalla regione orientale di Kharkiv.

Le vittime sono salite a 24, tra cui una donna incinta e 13 bambini.

Lo ha riferito il governatore Oleg Synegubov.

“Tali sono le terribili conseguenze del bombardamento di un convoglio di sette auto da parte degli occupanti tra i villaggi di Kurylivka e Pishchane, nel distretto di Kupyansk. I russi hanno sparato contro i civili quasi a distanza ravvicinata”, ha affermato il governatore, precisando che “il bombardamento è avvenuto il 25 settembre intorno alle 9”. 

Il giorno dopo la celebrazione voluta da Putin per l’annessione delle quattro regioni ucraine occupate da Mosca, un attacco missilistico russo sulla regione di Odessa nelle prime ore del mattino colpisce un sito industriale.

Oltre 50 invece i raid in 24 ore, denuncia Kiev, nella regione di Donetsk.

Missili russi stamani anche su Mykolaiv, mentre la società energetica ucraina denuncia l’arresto da parte russa del direttore della centrale di Zaporizhzhia dal quale dipende la sicurezza nucleare e delle radiazioni dell’impianto.

Intanto, le truppe ucraine sono entrate a Lyman, città chiave in mano ai russi nella regione orientale di Donetsk. Lo afferma l’esercito di Kiev.

Da Mosca arriva la conferma: “A causa della minaccia di essere circondate, le truppe alleate si sono ritirate da Krasny Lyman verso posizioni più vantaggiose”. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. “L’esercito ucraino sta subendo perdite considerevoli a Krasny Lyman ma continua ad avanzare”, ha aggiunto Mosca.

“Gli occupanti russi hanno arrestato Igor Murashov, il direttore generale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia Igor Murashov, che ha la responsabilità principale ed esclusiva della sicurezza nucleare e delle radiazioni nell’impianto. La sua detenzione rappresenta un pericolo per il funzionamento della più grande centrale nucleare europea”, ha dichiarato su Telegram Petro Kotin, presidente della Società energetica statale Energoatom, citato da Ukrinform.

Secondo Kotin, “ieri pomeriggio le forze russe hanno fermato Murashov mentre si recava dalla stazione a Energodar, è stato bendato e portato via”.

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